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La ricerca della tecnica ti spinge sempre oltre: intervista ai Fuoco Negli Occhi

A cura di Adriano Costantino.

La crew Fuoco negli Occhi è un gruppo hip hop di Bologna. Formato dagli mc Prosa, Chiodo e Brain e dalla cantante Micha, il gruppo si caratterizza per le sue origini variegate. Brain e Chiodo sono infatti due ragazzi bolognesi, che fanno musica insieme dal 2000, mentre Prosa e la cantante Micha sono due fratelli originari di Bruxelles.


Partiamo con il toglierci una piccola curiosità. Cosa vi ha ispirato il nome Fuoco Negli Occhi?

Kyodo: Il Fuoco Negli Occhi è chiaramente la forza che ti fa andare avanti, la fotta, la passione, quell’energia che ti fa spaccare sul palco, l’entusiasmo, l’amore per l’HipHop. “Fuoco negli occhi scioglie il gelo di troppi inverni vuoti quelle iene voglion prenderti..” è la frase di una mia vecchia strofa da cui proviene il nome della crew.


Anche se molti già vi conoscono, parliamo della vostra storia. Chi siete, da dove venite e come è nata l’idea di formare il gruppo.

Kyodo: Io e Brain siamo di Bologna e cantiamo assieme dal ’98. Prosa e Micha hanno un altro background; sono originari di Bruxelles e facevano parte della Malefix Team dal ’99 e sono arrivati in un secondo momento. Come ho già detto molte volte il miscelarsi delle due realtà è stato così naturale che lavorare al primo disco “Graffi sul vetro” è stata più un’esigenza che una pianificazione. Le tappe successive sono state tutte molto graduali, non ne abbiamo saltata nemmeno una… dalla gavetta al terzo disco ufficiale.

Prosa : Sono venuto a Bologna nel 2004 con s’ esigenza di continuare quello che avevo lasciato in Belgio e trovandomi bene con Chiodo e Brain abbiamo creato FNO. Un anno dopo è arrivata a Bologna anche Micha.


Il 2006 è l’anno della formazione ufficiale del gruppo e del primo album. Che ricordi avete del debutto discografico (avvenuto sotto l’etichetta de La Grande Onda di Piotta) e quanto è stato importante che un personaggio come Piotta credesse in voi e nella vostra musica?

Prosa: Come ha detto Kyodo “Graffi sul vetro” è stata più un’esigenza che una pianificazione. All’ inizio non c’ era il progetto “disco” ma dopo aver vinto il primo Urban contest di Groove con il brano “sete del tempo” prodotta da Shablo abbiamo continuato a scrivere pezzi su pezzi fino ad avere quasi un album dove i suoni si amalgamavano bene tra di loro quindi ci siamo detto: “Perché no? Facciamo un album vero e proprio”. Una volta finalizzato il tutto abbiamo spedito “Graffi sul vetro” a varie etichette tra cui la Grande Onda e pochi giorni dopo ci ha chiamato Piotta. Non abbiamo avuto dubbi nel firmare, ha puntato su di noi, è sempre stato leale, serio e disponibile. Poi si, uscire nel 2006 con la GO ci ha dato molta visibilità e ci ha permesso di fare molti live in giro per l’Italia.



In tutti i vostri lavori, oltre ai ricchi contenuti, si nota fin da subito che andate a mille e avete una tecnica sensazionale. In percentuale, in un pezzo rap, quanto contano velocità e tecnica e quanto i contenuti?

Prosa: Ti rispondo con un secco 50 e 50. Per noi la ricerca della tecnica è molto importante perché ti spinge sempre oltre cercando una continua evoluzione mentre i contenuti sono fondamentali perchè sono pura esigenza di libera espressione . Per fare un disco completo ci vuole il giusto equilibrio tra queste componenti. In Indelebile trovi pezzi veloci e tecnici mentre altri sono più riflessivi e concentrati maggiormente sulla scrittura


Parliamo di Indelebile, l’album appena uscito. Com’è nata l’idea della dubstep?

Brain: Indelebile non è un album Dubstep. Ci tengo a fare questa premessa perchè, vista l’uscita dei 3 video che precedono l’album, tutti e 3 orientati su suoni “electro”, l’idea che si può fare un ascoltatore che non ha ancora in mano l’album è che sia tutto improntato su questi suoni. La realtà è che l’album spazia da beat classici, a beat con influenze electro, fino alla dubstep e a un rmx drum and bass di Lapo della numa crew.

La dubstep è un sound mi ha colpito molto, forse, sono il piu colpito di tutti i componenti di fno. Se devo rispondere al quando è partito, ti rispondo dal primo disco dei Foreign beggars. Ho cominciato a seguire il gruppo (che nel primo disco ancora non aveva questo approccio), ascoltando ogni singola traccia che usciva, e di conseguenza ho conosciuto il discorso del “Grime” tramite loro. Da un paio d’anni a questa parte ho cominciato a sperimentare questo tipo di beat, non sono un cultore del genere, o meglio, non mi ritengo ancora un “esperto”, fino a un pò di anni fa ero ancorato fortemente al discorso di rimanere fedeli al beat campionato, e alla cultura del beatmakin’ sotto quel punto di vista. Quando ho sentito questo sound, che si sviluppa con extrabeat, e metriconi su beat molto lenti, mi sono ritrovato molto in quella dimensione. Non è un abbandono alla “vecchia maniera”, solo un approccio al nuovo sound, che non sia una fotocopia dei vari Lil Wayne che invece, non ci sono mai andati a genio.


Nel disco, sono presenti numerose collaborazioni, anche internazionali, tutte abbastanza importanti. Quanto può essere difficile (o facile) riunire così tanti artisti e trovarsi d’accordo sul prodotto finale?

Kyodo: “Indelebile” ha molte meno collaborazioni di “Full Immersion“. Volevamo che il nostro terzo lavoro fosse un album a tutti gli effetti, non volevamo dargli nemmeno una parvenza di mixtape. Ci tengo a precisare che conosciamo di persona tutti gli MC presenti in questo lavoro, sia gli artisti nostrani che quelli stranieri. Anche quasi tutti i BeatMaker sono persone con cui abbiamo rapporti da tempo. Per quanto riguarda l’organizzazione dei contatti Internet gioca un ruolo fondamentale e buona parte di quelli con cui abbiamo collaborato in tutti questi anni li ha gestiti Brain.



Il featuring con il Sergente Hartman di Full Metal Jacket, in Chi ha parlato?! è molto simpatico e originale. Alzi la mano chi ha avuto l’idea e ci spieghi come.

Brain: Signor si signore! ahah. l’idea è venuta a me, ma sarebbe venuta a uno qualsiasi dei componenti di fno. Il film è un cult, Full metal jacket assieme a Shining e Eyes Wide Shut, credo sia fra le opere migliori di Kubrick. Ogni volta che ci incontravamo per provare o decidere i pezzi da scrivere ci insultavamo scherzosamente usando parti dei discorsi del sergente, la cosa durò per un bel pò di tempo fino a stomacarci quasi, ormai parlavamo sempre e solo con quel tono e quelle frasi. Era un periodo(che poi ormai è consuetudine) che ogni tanto veniva fuori qualche simpaticone, che scriveva cosacce sul nostro gruppo celandosi dietro a finti nickname su Youtube, alle volte anche con minacce non volte proprio alla musica.. di conseguenza leggendone uno ho proprio pensato “Chi ha parlato?!” proprio a richiamare la scena mitica in cui di nascosto,  senza farsi vedere, uno il soldato Jocker insulta il sergente. Di li ho scritto il ritornello e ogni volta che partiva il sergente le risate.


In Storie il beat si fa più malinconico e il testo molto riflessivo. Qual è il messaggio che volete far passare con questo pezzo?

Prosa: I messaggi di questo brano sono talmente tanti che ci potremmo scrivere un libro. Ci sono 3 storie e 3 vite completamente diverse tra loro ma dove tutti si portano dietro le proprie problematiche; chi ha smesso di lottare, chi non si arrende ma soccombe davanti al destino e chi non ha mai dovuto lottare ma porta con se un vuoto troppo grande da colmare. “Storie” è un po’ la rappresentazione delle classi sociali, cosi diverse tra loro ma cosi vicine quando si parla di sofferenza. Uno dei messaggi è che la felicità non deriva dal denaro bensi da diverse componenti quali determinazione, fortuna e famiglia.


Nella scena italiana attuale, sia mainstream che underground, c’è qualcuno che seguite o apprezzate particolarmente? E in quella internazionale?

Kyodo: Nella scena nazionale apprezzo molto ClaverGold (con cui sto facendo un disco), LordMadness, K-Maiuscola, Murubutu (probabilmente il mio mc preferito), la scena Napoletana a mio avviso è molto avanti nel suo complesso, KalibriKalabri, Gianni Kg, Fure Boccamara, Gomez
di Milano, LoopLunar, ovviamente la vecchia scuola che mi ha cresciuto con il suo suono. Tutti i fanatici di freestyle come Dunk, Nema, Noema, Don Gocò, e tantissimi altri. Chi fa il suo senza farsi trasportare dalle tendenze, chi sperimenta senza fossilizzarsi; tutti i collettivi come Arena 051 e OntheMove.

Il panorama internazionale è vastissimo. Consiglio di dare sempre un occhiata a chi si esibisce all’HipHopKemp, potrete trovare sia artisti già affermati che nuovi talenti europei presso che sconosciuti a prescindere dalle influenze musicali… chi ci mette il cuore si riconosce a pelle.

Prosa: E’ scontato dire che io sia legato maggiormente ai gruppi che han fatto la storia, la vecchia scuola italiana. Inoltre sono cresciuto ascoltando l’hip hop francese dai primi Ntm a Soul Choc, 113, 3eme Oeil, Mafia K1 fry, Iam, Carrè rouge , Saian supa crew etc . Nella scena Mainstream italiana invece non mi piace nessuno o meglio alcuni avrebbero le capacità ma sembrano le abbiano perse per strada pensando solo a vendere a teste vuote che seguono la moda. Nell’underground invece ci sono veramente tanti nomi da elencare, gente che è rimasta vera e merita rispetto.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=upBmZQ1iFeI[/youtube]


Ultimamente, sembrano essere tornati di moda i dissing. O forse non lo sono mai del tutto passati. Qual è la vostra opinione in proposito? Fa parte del rap ed è anche un modo per divertirsi e non prendersi troppo sul serio, oppure, chi li fa è evidente che non abbia altro a cui lavorare eo pensare e molto spesso è una questione di invidia?

Kyodo: Sinceramente non mi interessa. Non seguo queste questioni. Per quel che mi riguarda credo che alla base del confronto ci debba essere il rispetto.. Gli altri facciano quel che credono. Il confronto ha come obiettivo la crescita, mentre lo scontro fine a se stesso è distruttivo. Credo che ci si dovrebbe impegnare al massimo nell’esprimere se stessi incanalando la propria passione nella maniera più genuina possibile. I buoni prodotti si fanno pubblicità da sé.

Prosa: Ognuno è libero di fare quello che vuole ma se proprio devi andare contro qualcuno devi avere le giuste motivazioni e in questo periodo molti le hanno.


Il terzo estratto da Indelebile è Don’t touch my brain. Ci anticipate già se ci saranno altri video e quali?

Prosa: Abbiamo in programma altri 2 videoclip da far uscire entro settembre. Lavoreremo ancora con la Kaleido Scope che ha realizzato i nostri 3 ultimi video ( “Mic megalo“, “Chi ha parlato” e “Don’t touch my brain“) e con i quali proprio in questi giorni dobbiamo organizzare gli ultimi dettagli del prossimo video. Comunque in anteprima vi anticipiamo che il prossimo sarà proprio ” Storie” e credo uscirà tra meno di 2 mesi.


Indelebile sarà in tour? Se sì, ci sono già le prime date?

Prosa: si, da Marzo cominciamo il tour Indelebile, Il 2 Marzo siamo ad Ancona, 8 Marzo all’ Arteria (BO), 10 Marzo a Ravenna,17 Marzo al Crash (Bo), 31 Marzo all’ XM di Bologna con k Maiuscola, Claver Gold e Lord Madness. Comunque le date sono in continuo aggiornamento e le trovate sul nostro sito www.fuoconegliocchi.it e/o sulla pagina facebook ufficiale Fuoco negli occhi.


Vi saluto e vi ringrazio per la disponibilità. Se volete aggiungere altro, avete questo spazio a vostra completa disposizione. In bocca al lupo, ragazzi!

Noi ringraziamo voi e tutti i portali che portano avanti l’ underground. Only love per chi si sbatte.

Per ordinare “indelebile” o avere informazioni a riguardo potete mandare un email a [email protected]

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