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Fotografa: da chi? Da ‘sto balcone!

Questo evento è uno strumento per misurare empiricamente la percezione del paesaggio dello Stretto di Messina presso i suo abitanti.

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Così principia la descrizione dell’evento facebook di FOTOGRAFA DA ‘STO BALCONE: indagine fai da te sulla percezione del paesaggio dello Stretto di Messina, che ha miracolosamente unito dumila utenti della rete, raccogliendo percezioni visive da ogni dove. Questa frase basterebbe a descrivere oggettivamente lo scopo della manifestazione casalinga, messinese DOC, che ha avuto un successo pari a quello dell’arancino alla salsiccia del Dott. Famulari (per chi non l’avesse mai gustato, conoscete il posto: saggiatelo, e capirete di che portata sia il clamore dell’evento di cui stiamo parlando), unica tra le arti di mano sporadiche rimaste ancora in vita a Messina: tuttavia, avendo letto varie opinioni sullo stesso, sono pronta a darne una anche io, dal momento che la libertà d’espressione lo permette, e le espressioni falliche non sono mai troppe sul pianeta.

buongiorno alle alpiMi sono interrogata parecchio su cosa potesse significare avere la possibilità di guardare il paesaggio da tanti balconi della città; personalmente, sono stata fortunata: il genio della mia famiglia ha voluto che io crescessi in una casa proprio sul porto (tipo quella del cartone de La Gabbianella e il Gatto, avete presente?): ogni giorno, dunque, possiedo una vista spettacolare, che la natura pura ha il gusto di donarmi: il mare, il promontorio che degrada verso l’acqua, la Madonnina, e persino il pilone, in lontananza, la Tour Effeil dello Stretto. Ciò nonostante, se invece di affacciarmi dal balcone del soggiorno getto lo sguardo fuori dalla finestra del mio studio, vedo la Casa del Portuale (abbandonata, una volta occupata; morta, una volta viva), l’Economato, Via Campo delle Vettovaglie che si immette in Via La Farina con la spessa fila di alberi solitari, i gran complessoni che affollano le colline, stritolandone il respiro e, ancora più in su, i bei colli, coronati da un cielo multiforme e terribilmente bello. Un paesaggio vario e totalmente diverso a quattro passi di corridoio.

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domenico amatoBenché la sorte sia stata clemente con me, e mi abbia concesso una vista tanto ampia, ho desiderato ardentemente vedere cosa gli altri vedessero la mattina appena alzati, la sera molto stanchi, il pomeriggio tra l’intorpidito e l’indaffarato. Questa riunione di visuali me ne ha fornito la possibilità: certo, non sono mancati gli scatti per far  vedere cu ll’avi cchiù ‘rrossa, ritraenti spettacolari panorami mozzafiato stile Malibu. Poco meritevoli: un applauso sincero alla grande particolarità del paesaggio e a Snapseed e Photoshop, chirurghi fotografici numero uno al mondo. Ma non su quelle foto ho fiondato lo sguardo: Messina non è solo quello specchio d’acqua lungo tre chilometri che ci fa essere dirimpettai naturali di vicini oltremare, non è solo Dinnammare, non è solo Don Minico, non è solo la spiaggia di Torre Faro. Messina è l’accozzaglia di ferraglia che ostruisce l’antica Cittadella, l’Ecomostro, Maregrosso patria del Dissesto, la Panoramica incasata, Messina 2 sprungolata di cemento, l’Annunziata che annuncia malaugurio di scoscesità, Contesse inferno di dissomiglianze, Ganzirri trappola a fungo per uomini-topi. Messina è dissesto, Messina è chiacchiericcio: Messina è parlare e non fare. Messina è agire senza pensare. Messina è distruggere la Casa del Cammarata. pier paolo zampieri

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davide pataniaLa striscia di mare, profonda e preziosa, e la cinta di monti da un lato e dall’altro, hanno generato una vallata strepitosa, tesoro dell’uomo: che, prontamente, l’ha inchiuta di munnizza. Fotografa da ‘sto balcone non vuole mostrarci soltanto quello che vedono gli altri, ma anche quello che vediamo noi stessi, tutti i giorni, e che non abbiamo mai la forza, il coraggio di osservare. Fotografa da ‘sto balcone è una sveglia, un richiamo alla bellezza: per farci capire che l’immaginazione è la dote più brillante che possediamo, se solo siamo così bravi da stutarci i mussa e rendere le idee cose, e le cose realtà di sempre.

il pensatoioVenerdì 2 Gennaio, dalle ore 18:00, in Via Crocerossa (angolo Via Roma), o meglio, in Via Belle Arti, come un amico la soprannominò: il pensatoio di Vittorio Trimarchi sarà padre benevolo e conciliante di tutti questi figli che verranno per discutere, fattivamente, di cambiare le carte in tavola. Visto che di carte si parla, prendete quest’incontro come un gioco: siate presenti, dite la vostra, SVEGLIATEVI, partecipate. Questo significa andare avanti, raccogliere i cocci di quello che resta e renderli forme d’arte nuove. Come? Con amore.

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Con amore è stata recuperata la Casa del Cavaliere. Con amore è stato pensato e organizzato tutto questo: solo per amore ci saranno Mosè Previti, Pier Paolo Zampieri, Gianmarco Vetrano. Non solo: anche Gaetano Sciacca, Daniele De Joannon, Luciano Marabello.

Anche noi, anche voi ci sarete. Perché? Perché sarebbe minchione e buddace non esserci.

Quale che sia il significato reale e recondito di Fotografa da ‘sto balcone, a me piace pensare che sia dare un’altra possibilità.

Fabio Bruno

Foto di Fabio Bruno, Gianmarco Vetrano, Domenico Amato, Pier Paolo Zampieri, Davide Patania, Marina Pagano.

 

links utili:

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https://www.facebook.com/events/372748332889733/?fref=ts

https://www.facebook.com/pages/Zonacammarata/245371752223579

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