Il ventitreesimo giorno chiarisce perché Van Gaal nella precedente partita aveva inserito Krul al posto di Cillessen per i rigori: l’estremo difensore titolare, dagli undici metri, non parerebbe nemmeno una mongolfiera.

Olanda-Argentina 0-0 (2-4 DCR)
Partita deprimente per 120 minuti. Non succede nulla.
Nei primi 45 minutu, Sneijder sembra l’ombra di se stesso, Robben viene marcato a uomo da Mascherano per tutta la partita (appena si muove, l’argentino gli spara alle caviglie), Van Persie non ne fa una giusta, Messi non ha voglia e gli altri dieci sembrano incapaci di creare qualcosa di realmente pericoloso.
A un certo punto l’arbitro fischia l’intervallo ed è il momento più emozionante, ma Higuain mostra diversi problemi a centrare anche la porta degli spogliatoi e Sabella deve farcelo entrare di peso a calci in culo. Nel frattempo, Robben va un secondo al bagno e appena esce Mascherano gli entra in scivolata rubandogli la carta igienica.
Nella ripresa la noia è la stessa. Robben e Mascherano continuano la loro sfida: ogni volta che l’olandese guarda la palla, anche se è a chilometri di distanza, l’argentino arriva di gran carriera e con una scivolata tra gli stinchi gli toglie qualsiasi idea dalla testa.
Sul finale dei regolamentari l’Olanda inizia a spingere perché sa che, non avendo mai vinto ai rigori fino al match contro la Costa Rica, è improbabile che adesso ne vinca due di fila. E poi c’è sempre quella questione di Mascherano che entrerebbe in scivolata su Robben rubandogli la palla dal dischetto anche ai rigori. Così, l’occasione migliore capita proprio tra i piedi di Robben, il quale decide di entrare in area senza preavviso, cogliendo gli avversari alla sprovvista, ma Macherano aspetta l’ultimo momento e, tanto per cambiare, entra in scivolata e respinge un tiro che stava per trafiggere Romero. Prima dei rigori ci sarà spazio anche per un gol divorato da Palacio (già in clima Inter, nda), uno da Rojo e qualche altro tackle di Mascherano su Robben che gli porterà via anche la maglia.
Si va ai calci di rigore, con Van Gaal che avendo già finito i cambi e non potendo tirare dentro Krul al posto di Cillessen, passeggia nervosamente bestemmiando. E mentre tutti ci aspettiamo una mossa di quelle che spariglia (cit), che ne so, il portiere a tirare i cinque penalty e Robben a pararli, Cillessen non ne prende una che sia una e l’Argentina vola in finale segnando tutti i rigori. Negli ultimi due, l’estremo difensore olandese chiarisce il perché Van Gaal nella partita precedente ha preso il primo tizio che gli capitava a tiro e l’ha messo al suo posto: uno lo intuisce tuffandosi a rallentare con il pallone che gli passa sotto la mano, l’altro – quello decisivo – lo para ma se lo tira sotto la traversa. Non avrebbe parato nemmeno una mongolfiera. E Krul, inquadrato in panchina ad osservare il malcapitato, aveva la stessa faccia di Ivan Drago quando disse a Rocky (in Rocky IV, nda) che l’avrebbe spiezzato in due.
A fine partita, Robben si avvia verso il pullman olandese, ma quando sta per salire arriva Mascherano in tackle scivolato e lo spedice al pronto soccorso.
Il programma
Sabato andrà in scena la finale per il terzo e quarto posto, tra il Brasile delle meraviglie (prenderne sette in una semifinale casalinga è una meraviglia) e l’Olanda che se arriva ancora una volta ai rigori, piuttosto che lasciare dentro Cillessen, entra direttamente Van Gaal. Domenica, invece, ci sarà la tanto attesa finale tra Germania e Argentina. E, nel frattempo, i media ce le massacreranno senza alcuna pietà con la storia del derby tra i due Papi. Abbiate cuore e cercate di sopravvivere. Come sempre, vi invito a seguire me su Twitter, e a seguire Atom Heart Magazine sul nostro account Twitter ufficiale e sulla nostra pagina Facebook.
Ad Majora!