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Euro 2016 – Rendez-vous col Delirio, day #14: addirittura Quaresma

Iniziano gli ottavi di finale di Euro 2016 e arrivano i primi verdetti importanti e anche inaspettati: tipo la Croazia che fa la figa con la Spagna e poi si fa sbattere fuori da Cristiano Ronaldo, addirittura Quaresma e altri nove.

Ma comunque, andiamo a noi.

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Svizzera – Polonia 1-1 (4-5 dcr)

Primo approdo ai quarti di un Europeo per la Polonia. Le cose si mettono abbastanza bene quando Blaszczykowski li porta in vantaggio al 39esimo del primo tempo (poco dopo che Milk si fosse divorato almeno due occasioni nitide: fenomeno). Il secondo tempo vede la Polonia provare in tutti i modi a mettere al sicuro il risultato, ma Sommer decide che per oggi non si passa più. Dall’altro lato, anche Fabianski non se la cava male su due tiri complicati. Prima Shaqiri scalda il sinistro, ma l’estremo difensore polacco è sicuro nella respinta. Poi Rodriguez la mette sotto il sette su punizione. O meglio, la metterebbe. Perché Fabianski vola e dice no, togliendola all’ultimo secondo. Quindi Shaqiri s’inventa una sforbiciata leggendaria è fa 1-1 all’82esimo. Gol splendido del quadrilatero umano che meriterebbe la qualificazione diretta almeno alle semifinali. Ma la partita è ancora lunga, e non bastano i supplementari a deciderla. Si va ai rigori, dove Xhaka calcia un penalty demmerda come non se ne vedevano dai tempi di John Terry in finale di Champions (almeno l’inglese aveva la scusa di essere scivolato per la pioggia – rivediamo e gioiamo -, Xhaka neanche quello). Il pallone pare sia finito fuori dall’Europa, senza referendum. Niente, Xhaka è già in clima Wenger. La Polonia vola ai quarti.

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Galles – Irlanda del Nord 1-0

L’Irlanda del Nord aveva già fatto più di quanto nelle sue corde arrivando agli ottavi di finale con una squadra non particolarmente irresistibile. Con il Galles, però, non ha demeritato. Cioè, in realtà non ha meritato nessuna delle due. Anche il Galles, a parte le punizioni di Bale (una ottimamente neutralizzata da McGovern), è una squadra con poca qualità. Però passano, e passano perché McAuley era a pro-Brexit e se l’è messa dentro da solo. Irlanda del Nord fuori dall’Europeo, Galles ai quarti di finale.

Croazia – Portogallo 0-1

Il calcio è strano Beppe (cit). La Croazia aveva bulleggiato la Spagna qualche giorno fa, prendendosi la testa del girone e mostrando una maturità che in pochi gli attribuivano. Tanti talenti, sì. Ma la personalità i croati non l’hanno quasi mai dimostrata. E quando ti ritrovi ad affrontare una squadra come il Portogallo, che anche nei giorni no del portoghese più pettinato del mondo (Cristiano Ronaldo, ndr), ha voglia di dimostrare che sì-va-bè-quello-è-il-più-forte-di-tutti-ma-noi-non-siamo-mica-delle-pippe-cosmiche, se non metti in campo gli attributi a fare da contorno all’immenso talento dei vari Modric e Perisic, succede che le cose vanno maledettamente male. La partite, in sé, è equilibrata. La Croazia sembra avere quel qualcosa in più per chiudere il discorso, ma Vida non è d’accordo e spreca di tutto. Riuscire ad essere addirittura più inconcludente di Dado Prso non è facile, ma lui ci riesce agilmente.

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I tempi regolamentari terminano sullo 0-0, perché nessuno sembra avere realmente voglia di segnare. Per qualche emozione, occorre arrivare al 126esimo, quando Perisic la stampa sul palo e il Portogallo riparte in contropiede. Cristiano Ronaldo recupera palla in difesa dopo il palo del croato, lo sbologna a Renato Sanchez che parte a campo aperto affiancato da Nani e Quaresma. Il passaggio è per il primo, che mette una palla pazzesca sui piedi di Ronaldo che accorre dal lato opposto. CR7 calcia malissimo su Subasic, che però ha qualche problema a respingere. A quel punto accade l’impronosticabile: al 127esimo spunta Quaresma e batte a rete dalla linea. Trivela di testa ed è gol. In un minuto il Portogallo ha rischiato di andare a casa e poi l’ha messa dentro addirittura Er Trivela. Delirio tra gli astanti. Portogallo ai quarti di finale.

L’appuntamento è ancora una volta a domani. Oggi scenderà in campo il Musagete Payet. Sia lode.
À demain, messieurs.

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