« Se io sostenessi che tra la Terra e Marte ci fosse una teiera di porcellana in rivoluzione attorno al Sole su un’orbita ellittica, nessuno potrebbe contraddire la mia ipotesi purché io avessi la cura di aggiungere che la teiera è troppo piccola per essere rivelata persino dal più potente dei nostri telescopi. Ma se io dicessi che, giacché la mia asserzione non può essere smentita, dubitarne sarebbe un’intollerabile presunzione da parte della ragione umana, si penserebbe giustamente che stia dicendo fesserie. Se però l’esistenza di una tale teiera venisse affermata in libri antichi, insegnata ogni domenica come la sacra verità e instillata nelle menti dei bambini a scuola, l’esitazione nel credere alla sua esistenza diverrebbe un segno di eccentricità e porterebbe il dubbioso all’attenzione dello psichiatra in un’età illuminata o dell’Inquisitore in un tempo antecedente.»
– Bertrand Russell –
Questa è la frase con cui possiamo presentare i Teapot Indutries una band (nome d’ispirazione russelliana) che nasce da un idea di Andrea Lomuscio(Roma 1991). L’album d’esordio “Teapot Industries Inc.” è un lavoro nel complesso ben costruito, in cui si possono notare influenze di gruppi come :Pink Floyd e Genesis. Strumentalmente parlando, vi è una predominanza della tastiera che è il filo conduttore di tutti i brani. I brani di maggior spessore sono “Religion town” in cui si nota la chiara influenza dei Genesis , soprattutto nell’inciso che richiama al famosissimo singolo “Firth of Fifth“(ragazzi attenti che dopo sei note è plagio) e “Rob The Cradle” che si avvicina di più al genere Floydiano.
L’album è stato pubblicato online ed è scaricabile gratuitamente a questo link.
La band tecnicamente è molto competente ma cercare uno stile più personale non è un’idea da scartare.