“Non me ne frega niente, perché io non sono niente e soprattutto perché io non sono nessuno“. È questo il ritornello della title track, che sembra già chiarire il pensiero di Pula+. Nell’album, tutti vengono definiti “niente e nessuno”. Persino Dio, con il quale dialoga simpaticamente al telefono nell’intro del disco. La cosa più interessante è senza dubbio che – come appunto espresso nella frase appena citata ,- in un momento in cui il rap italiano e pieno zeppo di brani autocelebrativi, Pula+ si contrappone a questa tendenza autodefinendosi “niente e nessuno”.
La tracklist ne ha per tutti i gusti. Dalle tracce con le tematiche più serie (Un’altra canzone d’amore, Briciole), ai pezzi meno impegnati (I tre colori, Buttafuori), a quelle più intime (Uomini a metà), fino a quelle da “pompare” (Discopunk). Pula+ dimostra anche di non prendersi troppo sul serio, inserendo uno skit registrato dalla sua ragazza a insaputa dello stesso che ci mostra com’è il rapper torinese al di fuori dello studio di registrazione, con tutte le sue paure. Il fine ultimo del disco in questione, in effetti, è proprio quello di raccontare Pula+ anzitutto come uomo prima ancora che come artista, e l’uso intelligente di una spiccata autoironia – che sia rendere pubblica la registrazione o espressa in diverse rime nei vari brani – contribuisce a questo scopo.
Le basi sono state firmate da Luda, Squarta, Nais, Deleterio, Bosca, Tyrelli, Rex. In molte tracce sono presenti chitarre e strumenti suonati in parte dallo stesso Pula+.
Featuring, numerosi e di spessore: Fabri Fibra (suo estimatore da tempo), Danti (Two Fingerz), Primo (Cor Veleno), Levante, Dj Tsura.
Di niente e di nessuno è uno degli album che non può mancare nella vostra collezione musicale. Un album eclettico, dove l’artista si mette a nudo raccontando molto di sé e dimostrando di non temere affatto le critiche. Non gliene frega niente, di niente e di nessuno.