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Euro 2016 – Rendez-vous col Delirio: i gironi (parte 3)

Ultimo appuntamento con la nostra presentazione dei gironi di Euro 2016. Stasera inizierà tutto. La Francia schianterà la Romania e gli Europei avranno ufficialmente inizio.

Dedichiamoci agli ultimi due gironi rimasti: il girone E e il girone F.

euro2016

GIRONE E

Belgio

La nazionale che i fan di Football Manager conoscono alla perfezione. Quanti campioncini o presunti tali hanno recitato la parte dei protagonisti nelle vostre carriere? Ecco, stanno tutti qui, in pratica. Manca la meteora per eccellenza, però: Anthony Vanden Borre. Visto in Italia in tutta la sua inutile inutilità con le maglie di Fiorentina e Genoa, ha recentemente fatto parlare di sé per aver urlato “BOMBA!” all’aeroporto di Zaventem (quello balzato alle cronache per gli attentati dello scorso 22 marzo, sì) perché l’aereo che aveva prenotato stava tardando. Genio vero.

Da tenere d’occhio. I due fenomeni solo all’Ultimate Team di Fifa, ovvero Origi e Benteke. E poi il sopravvalutato Lukaku, il paracarro Fellaini e l’eterno desiderio del calciomercato milanista aka Witsel. Seriamente, invece, le due vere star della nazionale: sua maestà Hazard (ha regalato lo scudetto al Leicester di Ranieri dopo una stagione giocata su livelli bassissimi) e il piccolo principe Yannick Carrasco.

Italia

Eccoci a noi. Ci presentiamo all’Europeo con un CT che già ha firmato per il Chelsea e con un numero 10 che sarebbe illegale in almeno sessantotto stati del mondo. Quindi, abbiamo tutte le carte in regola per vincerlo o per tornare a casa dopo averne presi 17 dal Belgio al debutto. Staremo a vedere. È tutto nelle mani di Antonio Agghiaggiadooohhhh Conte e di una delle nazionali azzurre più scarse degli ultimi 150 anni.

Da tenere d’occhio. In attacco, Eder è pronto a spaccare tutto. Da gennaio in poi, ha cambiato la stagione offensiva dell’Inter con un gol in 47 partite. Peccato che l’Europeo ne duri solo 7 (se si arriva in fondo), altrimenti sarebbe stato agilmente il capocannoniere della competizione. A centrocampo, come detto, potremmo ammirare il numero 10 più insensato di sempre: Thiago Motta. Uno che riesce a concentrare in sé tutta la lentezza umana, animale, degli alberi, delle piante, perfino della materia e dell’atmosfera (cit). Tipo Genkidama, sì. Solo al contrario. In difesa, invece, Ogbonna avrà semplicemente il ruolo di mascherare le imprecazioni di Buffon per ogni gol preso. Secondo fonti certe, la convocazione dovrebbe essere nata da uno scambio di consigli tra allenatore e capitano (Buffon, appunto), e sarebbe andata più o meno così:

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Conte: “Gigi, è agghiaggiandeehhh! Mi serve l’ultimo uomo per gomblehtareeeh la difesa. Non so chi convogarehh. Siamo nella merdaaaahh!”.
Buffon (con sguardo disillusso e portandosi le mani ai capelli): “Ma porta Ogbonna…”.

Detto, fatto.

Irlanda

Cenerentola del girone, ma neanche tanto. La squadra non è malaccio e sicuramente non è la peggiore tra le qualificate. Ha però avuto la sfiga di capitare in un girone dove le altre sono nettamente più attrezzate.

Da tenere d’occhio. Il quarantenne Given dovrebbe far da secondo a Randolph, ma non sembra voler proprio rinunciare al ruolo di primo portiere. In difesa, ancora esperienza con l’ex United O’Shea. Sulla fascia, invece, il classe ’92 Brady sembra aver un ottimo futuro davanti. A centrocampo, occhi puntati sull’interessante Hendrick. La vera stella, come sempre, sarà l’inutile (nel 2000, ai tempi dell’Inter) Robbie Keane: 123 reti con il Tottenham e adesso abbatte porte in MLS capitandando i Los Angels Galaxy.

Svezia

Qualificazione alla fase finale sofferta e probabile terza forza del girone E (tutto dipenderà dalle prestazioni dell’Italia). Hanno lo stesso portiere dal 2002, Isaksson. Il che potrebbe indicare essenzialmente due cose: che siamo di fronte a un fenomeno, oppure una scarsissima produzione di estremi difensori in grado di occupare la porta della nazionale. La seconda, senza dubbio.

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Da tenere d’occhio. Il tacco di Ibrahimovic nella sfida contro l’Italia. Magari avrà voglia di bissare il sensazionale gol del 2004. Poi l’eterna meteora Kallstrom, che a Euro 2004 veniva indicato come futuro fenomeno del calcio mondiale e bla bla bla, e poi l’unica cosa rilevante è stato scoprire che si scrive Kallstrom ma si pronuncia Sciellstrem. Attenzione anche a Guidetti, comunque.

GIRONE F

Portogallo

Cristiano Ronaldo e forse Nani più altri 21. Ecco, diciamo che il Portogallo ha due facce. Con Cristiano Ronaldo in campo e in forma, può puntare a fare un ottimo Europeo. Qualora il numero 7 portoghese non brillasse, sarebbero battibili da chiunque.

Da tenere d’occhio. CR7 a parte, qualche talento sparso lo potremo trovare dal centrocampo in su. Anche perché, in difesa, Pepe verrà tenuto d’occhio solo dalle forze dell’ordine per evitare spargimenti di sangue a causa dei suoi interventi killer. Quindi, attenzione a Moutinho, André Gomes e William Carvalho. E chiaramente a Er Trivela (al secolo Ricardo Quaresma), non sia mai che abbatta una tribuna con un trivela tirata a cazzo di cane.

Islanda

Squadra fisica e senza altre qualità di spicco. Poca roba, ma capitando in un girone non certo irresistibile potrebbe persino beccarsi il secondo posto senza nemmeno sapere come.

Da tenere d’occhio. Solo due, perché il resto è tragedia vera. Sigurdsson, che è stato il loro capocannoniere nelle qualificazioni, e Gudjohnsen (capitano e uomo copertina con un passato senza spiegazioni sensate al Barcelona).

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Austria

Girone di qualificazione da grande squadra: 9 vittorie e un pareggio. Ma gli avversari, tra gli altri, sono stati la gloriosa (?) Russia, la Svezia e il Montenegro. Comunque sia, il girone non sembra proibitivo e potrebbero giocarsi il secondo posto con l’Isalnda (chiaramente, partendo avvantaggiati perché messi molto meglio).

Da tenere d’occhio. Partiamo dalla difesa, e quindi senza subbio Fuchs. Poi Alaba, il più forte della squadra senza discussioni e cassa dritta Arnautovic (che ha comunque più Champions di Ibrahimovic, sia messo agli atti).

Ungheria

Poca roba anche qui, ma tanto entusiasmo. Non sarà facile – e forse sarà addirittura impossibile – qualificarsi agli ottavi, ma sarà interessante osservare l’idolo Kiraly e la sua tuta per almeno le tre partite del girone.

Da tenere d’occhio. L’ala Dzsudskak, la stellina Kleinheisler e – forse – Szalai.

Terminata la nostra panoramica dei gironi, l’appuntamento è per domani con la prima pagina del diario di Euro 2016.
Allez (cit).

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