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Che Rio Ce La Mandi Buona – Day #17: assegniamo il Mondiale ai costaricensi e andiamo tutti a casa, dai

Il diciasettesimo giorno fa imprecare i messicani e assegna il Mondiale ai costaricensi che ormai non sorprendono più.

Miguel Herrera tenuto per evitare che faccia fuori Rafa Marquez.
Miguel Herrera tenuto per evitare che faccia fuori Rafa Marquez.

Olanda-Messico 2-1

Partita noiosa, al contrario delle aspettative. Serve un errore di Vlaar, al 48esimo, per sbloccarla: il difensore olandese colpisce di testa come peggio non si può servendo Giovani Dos Santos che da fuori area trafigge un rivedibile Cillessen.

A questo punto, gli Orange capiscono che devono iniziare a fare sul serio o dovranno fare le valigie in anticipo. Così, iniziano a prendere a pallonate Gordon Banks Ochoa, che risponde con ogni parte del corpo: faccia, spalla, petto, orecchie, gomiti, testicoli e chi più ne ha più ne metta. La porta sembra stregata e l’estremo difensore messicano un muro insormontabile. Ci provano tutti con scarsi risultati, fin quando non sale in cattedra Wesley Sneijder che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la mette dentro di potenza e precisione non lasciando scampo al portiere avversario.

È l’88esimo, il punteggio è di 1-1 e i supplementari sono dietro l’angolo. Sei minuti dopo, a tempo praticamente scaduto, Robben entra in area saltando chiunque, Rafa Marquez tiene i nervi saldi e lo stende. È rigore. Batte Huntelaar, segna e l’Olanda vola ai quarti quasi inaspettatamente. Il Messico torna a casa, ma vince il Mondiale di imprecazioni con Miguel Herrera (il CT), capocannoniere.

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Costa Rica-Grecia 1-1 (5-3 dcr)

Uno degli ottavi di finale più noiosi della storia dei Mondiali. Nel primo tempo non accade nulla di rilevante, e qualora fosse accaduto non se n’è accorto nessuno perché dopo dieci minuti il sonno aveva preso il sopravvento.

Nella ripresa, i costaricensi passano subito in vantaggio con un tiro di Ruiz da fuori area che ci mette almeno un quarto d’ora ad arrivare in porta. Il portiere greco rimane fermo e guarda la palla rotolare alla sua sinistra. Troppa fatica buttarsi dopo cinquantadue minuti di sonno profondo. Capitelo.

Qualche minuto più tardi, Duarte decide di rendere l’incontro più interessante facendosi espellere e lasciando i compagni in dieci. La Grecia, adesso, inizia a crederci. Ma aspetta il 90esimo minuto prima di segnare con Papastathopoulos.

Si va ai supplementari, con Ruiz e compagni pronti a far loro il titolo di Campioni del Mondo di imprecazioni conquistato poche ore prima dal Messico. Supplementari che non regalano particolari emozioni se non la certezza che ci vuole coraggio a presentarsi a una manifestazione del genere con Salpingidis, Samaras, Mitroglu, Gekas e altre pippe colossali in squadra.

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I rigori premiano gli orfani di Duarte, che li mettono dentro tutti, e mandano a casa la Grecia (l’errore dal dischetto, neanche a dirlo, è di Gekas). Il calcio un po’ ringrazia e un po’ è stupito. Adesso sarà un casino, per me, riuscire a trovare altri sinonimi nella prossima partita per evitare di mettere un articolo (maschile o femminile) davanti a “Costa Rica”.

Comunque sia, direi di assegnare il Mondiale ai costaricensi e andare tutti a casa. Se ne riparla tra quattro anni, dai. Per stavolta è andata così. Hanno distrutto l’Uruguay, zimbellato l’Italia, lasciato l’Inghilterra a secco e passato il turno contro la Grecia facendosene espellere uno perché altrimenti era troppo facile. Che devono fare, ancora, per vincere il Mondiale? Invadere Rio e bombardarla senza forze armate? Contro l’Olanda, di questo passo, scenderanno in campo con un piede legato dietro la schiena.

Il programma di oggi

Oggi si affronteranno le due africane Nigeria e Francia (non è un errore), e poi sarà la volta del Resto Del Mondo (quel turco di Ozil e i suoi compagni che amano tanto farsi chiamare Germania) contro l’Algeria. Ormai ‘sto Mondiale è un mix tra Coppa America e Coppa D’Africa con qualche europea capitata lì per sbaglio. Di tutto questo, comunque, ne parleremo domani. Come sempre, vi invito a seguire me su Twitter, e a seguire Atom Heart Magazine sul nostro account Twitter ufficiale e sulla nostra pagina Facebook.

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Até amanhã!

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