Il bombardamento mediatico che questo film ha avuto nei giorni precedenti all’uscita, mi ha fatto mal pensare, non perché ce ne sia stato poco, anzi il contrario. Le varie pubblicità lo presentavano come il film dell’anno e tutta questa propaganda, nella maggior parte dei casi, trae in inganno, almeno secondo me. Trailer allucinanti, per film che non valgono il prezzo del biglietto. Pensavo che il Grande Gatsby facesse parte di questa schiera, infatti non ero molto propenso a vederlo. Solo che spinto dalla curiosità e dal buon Leonardo di Caprio (che a dir si voglia per me è uno dei migliori attori della nuova generazione), consapevole del rischio di venir deluso ho visto il film. Bhe, mi sono ricreduto!
Il film, tratto dal romanzo omonimo di Francis Fitzgerald, racconta del giovane agente di borsa Nick Carraway che, lasciato il Midwest, nella primavera del 1922, affitta una casa senza pretese circondata dalle magnifiche ville dei ricchi di Long Island. Tra i vicini di casa, Nick si ritrova un giovane milionario affascinante e misterioso, che è solito organizzare feste nei week-end a cui tutti i cittadini partecipano senza invito, e Daisy, la cugina che vive nella parte opposta della baia sposata con un nobile. E’ allora che il giovane agente di borsa viene catapultato nel mondo dei super-ricchi, un mondo pieno di sfarzi, illusioni, amori ed inganni, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità
Quarta trasposizione cinematografica. Il film viene bistrattato dalla critica, forse affezionata alla versione del ’74 che consacrò Robert Redford (Gatsby) e Mia Farrow (Daisy), per il troppo sfarzo sfrenato che, a mio parere, è proprio il punto di forza del lavoro di Luhrmann, perchè riesce pienamente a delineare la linea di demarcazione che vi è fra l’atmosfera ricca, sfrontata, basata sul gioco d’azzardo e regnata dal boom della borsa della società Americana degli anni venti e lo spirito sognatore di un giovane miliardario stravagante, ma al contempo limpido nei propri sentimenti. Spettacolari le musiche che, fondamentalmente, non hanno nulla a che vedere con l’ambientazione, ma riescono rendere protagonista il pubblico che, da normale spettatore, si trasforma in parte integrante della trama. Tutto ciò accompagnato dal 3D, inusuale in questo genere di film, che rafforza questo senso di appartenenza. Per quanto concerne le interpretazioni, sicuramente risalta molto quella di Leonardo di Caprio (Gatsby) che come sempre impersonifica al meglio le vesti dei personaggi che raffigura. Anche Toby Maguire, con mio grande stupore, riesce bene nella parte di Nick Carraway: nonostante la sua espressività da saponetta bagnata, tiene testa agli attori del set (forse perché la parte da bonaccione apatico gli riesce bene). Perfetti, ovviamente, tutti gli altri attori tra cui Carey Mulligan (Daisy) e Joel Edgerton (Tom Buchanan, marito di Daisy).
Che dire, per chi ancora non lo avesse visto lo consiglio vivamente!
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