È il momento di socchiudere gli occhi. Immaginate: sole caldo, forte, puro e spontaneo come un giallo fiore di campo, solennemente stagliato sull’infinito azzurro del cielo di luglio, sull’impalpabile sabbia sgranata. Aria di sale e, pelle d’ambra, splendente dei raggi della bella stagione.
Immaginate tutto questo. Sotto, come fedele compagna del tempo sereno, arieggia, sfumando l’atmosfera Kingston Town. È una voce calda, ritmata, riecheggiante di mille e mille soli nati e distesi, quella che sentite. Lunghi capelli raccolti in molteplici grovigli di luci, colori e ricordi, occhi decisamente allegri, sorriso dei sogni migliori. Calore che viaggia dalla Sicilia alla Jamaica: questo è Alborosie.
Quest’estate, il siculo-jamaicano dispensatore di allegria dell’animo accompagnerà l’Europa con la sua raggiante freschezza. Toccherà, fra le svariate tappe nel Bel Paese, anche la sua terra d’origine. Ritornerà dalla madre, madre amata, la Sicilia, terra di lu mari e di lu suli.
Approderà, dopo l’ennismo ritorno, sulle coste multiformi della città dello Stretto che tanti, tanti e tanti ha incantato, coi suoi sospiri d’azzurro dorati. Una festa di colori, sguardi spensierati, cuori aperti accoglierà la pacifica presenza di quell’antico vicino catanese, ora sapiente e musicale cosmopolita. Sveglierà il sistema, col suo sound variegato, brillante di tinte scintillanti sotto la luce del sole. Il tramonto messinese sarà già calato nel seno della notte, ma il viaggiatore Alborosie continuerà a donare il sole ai tanti siciliani, e non, giunti a Messina per assaporare la cordialità di una musica d’estate.
Si riderà, si ballerà, si starà insieme, si respirerà umanità sottoforma di ossigeno. Si condividerà la bellezza, sotto la luna ridente e il mare spumeggiante della Fiera zanclea. E, dietro le quinte, celata dietro i mixer, attenta a che tutto si svolga in armonia, Euphonya Management, vero e proprio Mecenate della sempre più sconfinante scena culturale messinese, sorriderà, per l’ennesimo tripudio di applausi, trionfo di espressioni positive, per l’ennesima esperienza di condivisione spettacolare, capace di farci intuire la sublime consapevolezza di cosa significhi avere in comune l’essere tutti diversi, e l’essere uniti dalla madre suprema dell’ordine universale: la Musica.
Per dirla in termini alboroisiani: Rastafari Anthem.
Noi, ci saremo: e voi?