“Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti è stato stroncato dal Guardian: “Orribile, confuso, mediocre e metatestuale”.

Il critico cinematografico del Guardian, Peter Bradshow, che ha dimostrato un grande amore per Nanni Moretti in passato, esprime la sua delusione riguardo al film “Il sol dell’avvenire”. Bradshow lo definisce “sconcertantemente orribile: confuso, mediocre e metatestuale“. Secondo lui, il film rappresenta una completa perdita di tempo, risultando pesante, noioso e privo di commedia, pathos e dramma.
“La stanza del figlio è il più bel film che abbia mai vinto la Palma d’oro a Cannes. E più recentemente la sua commedia cinefila Mia Madre è stata straordinaria”, questa la premessa. Poi affonda sul nuovo film di Nanni Moretti: “Sconcertantemente orribile: confuso, mediocre e metatestuale. Una completa perdita di tempo, stridente e svogliata allo stesso tempo. Tutto è pesante e noioso: la non commedia, il surrogato del pathos, l’anti-dramma“.
La trama del film ruota attorno a Giovanni, un regista con un matrimonio fallito, che sta cercando di realizzare il suo progetto passionale riguardante il partito comunista italiano e la resistenza contro l’invasione sovietica dell’Ungheria nel 1956. Bradshow critica il film anche per l’eccessivo uso di elementi superficiali che ricordano lo stile di Fellini. La scena in cui Moretti si lamenta di Netflix perché “il suo film non ha abbastanza momenti WTF è in realtà un lungo momento WTF, per le ragioni sbagliate”.
Secondo il Guardian, Moretti cerca di ottenere un sostegno sentimentale immeritato attraverso l’inclusione di canzoni italiane classiche e di una stravagante comparsa dell’architetto Renzo Piano, in un tentativo di emulare lo stile di Woody Allen o Marshall McLuhan. Inoltre, l’autore della recensione critica anche la sfilata finale di cameo di leggende del cinema, che rende il film solo blandamente autocelebrativo. Bradshow conclude dicendo che è meglio dimenticare questo film e guardare al futuro sperando in un lavoro migliore da parte di Moretti.