Folk sapientemente intriso di jazz, e viceversa. Si può rispondere così alla domanda “di che genere è “Destini Coatti?”. Il primo album di Roberta Gulisano unisce la forte impronta personale della cantautrice siciliana alle riconoscibili sonorità di Vinicio Capossela e alle fondamenta melodiche di Fabrizio De Andrè.
Su ritmi coinvolgenti, dettati più spesso da chitarre acustiche e fiati che da batteria e percussioni, una voce limpida e quasi naturalmente allegra disegna con ironica leggerezza testi che, letti così, sul bianco della carta, lascerebbero retrogusti più amari. Già, perchè quel velo nostalgico riassunto dal titolo la musica lo lascia solo intravedere, mentre la voce tende sovente a celarlo. O quantomeno a distrarcene.
Arrangiamenti e atmosfere anche da viuzze parigine dell’arte completano lo sfondo di quel dibattito tra dolce e amaro, tra sorrisi e nostalgia, che musica e parole animano per l’intera durata dell’album. Moderato, appunto, da un canto che sembra schierato più spesso con la prima che con le seconde. Parla di sè, Roberta Gulisano, con l’aria scanzonata di chi sul passato è riuscita a costruirsi e ora si sente più libera e sicura. Insomma, di chi davanti a uno specchio può usarsi ironie come: “adesso che ho una vita da rifare, metto i sogni in borsa e me li leggo al mare”.
“Destini Coatti” è disponibile su iTunes, Amazon e bandcamp.