Il ventunesimo giorno è quello della sfida galctica tra Cristiano Ronaldo e Gareth Bale. Vince il primo, che adesso può legittimamente affermare di avere il Pallone d’Oro in tasca.
Ecco com’è andata.
Portogallo – Galles 2-0
Il primo tempo scorre via noiosamente: Cristiano Ronaldo affina la mira (colpo di testa alto) e Gareth Bale scorazza e spacca in due la difesa portoghese a suo piacimento (senza mai rendersi troppo pericoloso). È nel secondo tempo che si sblocca la situazione: al 50esimo è proprio Ronaldo con un colpo di testa perfetto sugli sviluppi di un calcio d’angolo a portare Nani e gli altri nove in vantaggio. Tre minuti più tardi, la difesa gallese respinge un cross diretto al centro dell’area di rigore. Ma lo fa sui piedi di Cristiano Ronaldo. Il portoghese più pettinato della storia del calcio prova a tirare, ma lo fa malissimo. Ci crede, però, Nani: si lancia in scivolata, colpisce il pallone e spiazza Hennessey.
Il Portogallo è in finale dopo dodici anni. 4 luglio 2004, Lisbona. Il Portogallo di Luis Figo, Deco, Rui Costa e Cristiano Ronaldo affronta con tutti i favori del pronostico la Grecia di Otto Rehhagel. In quel Portogallo figuravano le uniche due punte portoghesi – tra l’altro, scarse come poche – che la storia del calcio ricordi dopo Eusebio: Pauleta e Nuno Gomes. In più, c’erano anche due centrocampisti additati poi come mezzi fenomeni per motivi sconosciuti ai più: Maniche e Costinha. Erano entrambi del Porto, quel Porto che con Mourinho vinse tutto. Il primo, qualche anno dop,o finì all’Inter (8 presenze, 1 gol: che annata!). Il secondo all’Atalanta (una presenza – durata 54 minuti – in tre anni).
In quella Grecia, invece, non vi erano fenomeni né veri né presunti. Figurava George Clooney in porta, ma si faceva chiamare Antonis Nikopolidis. C’era Traianos Dellas, difensore diversamente titolare nella Roma. C’era anche Karagouinis (non scese in campo in finale, però, era squalificato) e persino Vryzas. Poi Angelos Charisteas, allora al Werder Brema. E fu proprio quest’ultimo a regalare il sogno alla Grecia. Cinquantasette minuti sul cronometro. Angolo. Colpo di testa in mezzo a Ricardo Carvalho e Costinha. Gol. Grecia campione d’Europa.
Dodici anni dopo, il Portogallo si ritrova in finale. E chiunque l’abbia vinta stasera tra quel turco di Ozil e il Musagete Payet, domenica nei panni della Grecia ci saranno Cristiano Ronaldo, Nanì e gli altri nove. Chissà che la storia, stavolta, non giochi dalla loro parte.
Noi ci rileggiamo ancora una volta domani.
À demain!