Diciottesima giornata di Euro 2016 che miete una vittima illustre, il Belgio. Cioè, illustre per i calciofili navigati per i quali – ricordiamo – l’Inter doveva vincere il campionato con 80 punti di vantaggio sulla seconda e l’Inghilterra sarebbe stata sicura protagonista di questi Europei con Smalling e Hart pallone d’oro ad ex aequo. Quindi, beh, sticazzi.
Andiamo a noi.
Galles – Belgio 3-1
Il Belgio inizia bombardando la porta gallese. Al 13esimo lo fa bene Nainggolan da seicento metri. Nulla da fare per Hennessey, e Diavoli Rossi in vantaggio. Il Galles dimostra di avere gli attributi e, dopo il gol preso, inizia a calciare con insistenza verso quel lungagnone di Courtois. Che ne respinge un paio, e lo fa anche bene. Il problema nasce al 31esimo, quando Williams – sugli sviluppi di un calcio d’angolo – colpisce di testa e non lascia scampo al portiere belga. I gallesi la rimettono in piedi e il primo tempo si chiude sul risultato di 1-1.
Nella ripresa accade l’imponderabile. Quel disoccupato di Robson-Kanu raccoglie in area un assist di Ramsey. Stoppa. Si gira su stesso. Fai una giravolta. Fanne un’altra. E tira. Courtois non ci capisce una mazza e prende gol. Il Galles è clamorosamente in vantaggio contro i campioncini a Football Manager e Fifa. Il Belgio, comunque, non si arrende. Ma l’occasione più nitida capita nella testa di Fellaini, e quindi va alle ortiche e nessuno si meraviglia. Così, in allegria, all’86esimo Gunter lascia partire un cross dalla destra, tanto per levarsi il pallone dai piedi che ormai manca poco. Vokes, però, ci crede. Salta. Colpisce di testa. E tramortisce il Belgio. Sono tre. Ne hanno presi tre. Dal Galles. La nazionale che per i calciofili navigati avrebbe dovuto fare a fette l’Italia al debutto (e ne ha presi due) e spaccare il mondo stravincendo contro chiunque, esce ai quarti di finale, prendendone tre da Bale e compagni. E lo stesso Bale non s’è nemmeno sprecato a fare un gol contro ‘sti poracci (cit).
La prima semifinale, quindi, vedrà lo scontro tra Gareth Bale e Cristiano Ronaldo. Ne rimarrà solo uno. Presumibilmente il secondo.
Ci rileggiamo domani, sì. Che qui siamo già in clima Italia-Germania.
À demain.