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Disorientamento Pd

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Ieri, c’è stata la Direzione del Pd in diretta streaming. Roba forte. Bersani ha elencato gli 8 punti del suo programma, che poi erano 34. Hanno parlato di cambiamento e rinnovamento. Tra gli altri, insieme allo stesso Bersani, ne hanno parlato D’Alema, Franceschini, Letta, Fassino e la Puppato. Un po’ come fare intervenire Giovanardi a un meeting sui diritti alle coppie gay. È intervenuta anche Rosy Bindi: “Avremo tempo per riflettere su questo risultato elettorale” (come no, Rosy: fate con calma, non c’è alcuna fretta). Ha espresso il suo pensiero (va bè) anche Stefano Fassina. Ma, come spesso accade, non si è capito molto bene neanche lui. Renzi ha addirittura abbandonato la sala prima di dire la sua, preferendo, probabilmente, andare a ubriacarsi. Il mantra della giornata è stato “Siamo meglio di Grillo”. Fino a qualche mese fa era “Siamo meglio di Berlusconi”. Insomma, in qualunque modo la si metta, loro sono meglio. Viene da chiedersi perchè, poi, riescono a perdere le elezioni anche giocando da soli. L’impressione è che, se ripetono l’esperimento della diretta streaming, pallosa e inutile com’è stata, alle prossime elezioni il Pd riuscirà addirittura a scendere sotto la quota di sbarramento. Se l’obiettivo era capire perché hanno non vinto (cit), mi sa che – in buona sostanza – hanno non capito una mazza. Il problema del Pd, fondamentalmente, è il Pd. Parlano di rinnovamento e il più giovane ha circa 97 anni. Abbiamo il peggior centrosinistra del globo terracqueo. Abbiamo un centrosinistra senza speranza. E non se ne rendono neanche conto.

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