Quale può essere il risultato di una miscela variegata di rock, funky, sostrati hip hop, energia positiva, e amore dilagante per l’intero pianeta Terra? La risposta, ve la diamo noi: i Four Minutes Til Midnight sono il fattore concreto di questa mirabile fusione. Non solo suono, non solo modulazioni della voce; non solo testi ricchi di messaggi positivi. È tutto ciò che di bello possiede il mondo, che parla al posto di questi quattro rockers, diversi per provenienza e storia personale, ma perfettamente accordati negli intenti: suonare per rendere più bello il mondo dove viviamo. Eli Taylor (voce), Kenta Hayashi (chitarra), Yusuke Ikegaya (basso): dal Giappone all’America, passando per Sonora, e approdando a San Diego (California) i FMTM sanno comunicare, con energià, allegria, positività e profondità ciò che nel mondo diventa specchio delle loro anime. Una decina di anni di piena attività, quattro album (di cui: due autoprodotti, e gli altri prodotti dalla Universal Music Japan, l’ultimo in uscita a breve, dopo la pubblicazione del singolo Feather in your hair), un album tributo ai Nirvana, live mozzafiato negli States e sei tour in Giappone, portano i FMTM ai microfoni di Atom Heart Magazine, nella loro prima intervista italiana, condotta con genuinità, serietà e reale felicità da Kenta Hayashi, fondatore e storico componente della band. Risponde calorosamente alle nostre domande, vertenti sia sul progetto della band statunitense, che sulla carriera personale del guitarist giapponese. Niente, forse, è mai stato così saturo di una visione così ottimisticamente reale dell’esistenza, calata nel bel mezzo delle altre millemila che popolano il pianeta. Ascoltiamolo:
Il tuo sound è davvero brillante e pieno d’energia! Quali sono le tue ispirazioni?
Ogni cosa, per me, è fonte di ispirazione. Tutte le esperienze e le emozioni della mia vita. Immagino che sia così per tutti gli artisti, più o meno. Oltre ciò, credo che viaggiare sia la mia più grande fonte di ispirazione: visitare posti dove non sono mai stato, incontrare persone che non ho mai conosciuto, vedere mondi che non ho mai visto, mangiare prelibatezze mai assaggiate dal mio palato. Così, sentire e fare esperienza d’arte mi ispira parecchio. Come leggere, visitare musei, dipingere, guardare film.
Chiari, fra i tuoi suoni, e riconoscibili, sono i richiami ai Peppers. Quanto hanno influito sulla stratificazione del tuo groove?
I Red Hot Chili Peppers sono stati i miei idoli all’età di diciassette, diciotto anni, quando studiavo chitarra a scuola. Prima di ascoltare gli RHCP, ho usufruito di parecchia tecnica Hardrock/Metal. Ma, quando ho sentito per la prima volta i Peppers, ho pensato: «Che roba è? È così semplice ma mi fa sentire profondamente, e muove il mio spirito!». ho capito che questa musica non è fatta di tecnica, ma parla di sentimenti e groove: esprime l’animo dell’artista. Fu un momento fantastico. Senza di loro, la mia musica non sarebbe stata la stessa oggi. Successivamente, mi sono addentrato sempre di più nel mondo del Blues e del Funky: la chimica dei loro rapporti d’amicizia e l’amore tra gli elementi delle band ha colpito molto il mio cuore. Sono come delle famiglie, e non esiste cosa più profonda di questa. In sostanza, i Peppers hanno aperto porte nuove alla mia musica.
Qual è il miglior vantaggio di suonare insieme?
Devo dire che sia il sentimento della condivisione: l’amore. Io posso comporre e suonare intere canzoni da solo, ma è diverso rispetto al creare e suonare musica con la mia band. La chimica della miscela d’emozioni, esperienze, la cultura e le lingue diverse ci danno maggiori possibilità e chances di esprimere un amore più grande ed energie positive; cosa che non riesco a fare da solo. Come nel film Into the Wild: alla fine, l’ultima riga che il protagonista scrive prima di morire, è: «la felicità è reale solo quando viene condivisa». Ed è così: proprio così.
Cosa pensi del contemporaneo panorama rock?
Non so esattamente quale esso sia, ma io amo tutti i tipi di musica in grado di farmi sentire anima, emozioni e groove. Se la musica ha solo una compresenza di grandiose tecniche, la rispetto e ammiro i musicisti che la suonano. Per me, la musica, significa dirti qualcosa. Possono essere emozioni positive o negative, com’è normale che sia. Penso che sia fantastico. Come il Blues ha il sangue, le urla e la tristezza delle persone, perché è realmente stato così. Tutto ciò viene realmente dal loro cuore. Come anche la musica hardcore trasmette urla e voci della pazzia. È bellissimo, nonostante tutto, perché è reale.
Com’è nata l’idea dei “Four Minutes Til Midnight”?
Eccovi una piccola storia: ho deciso di trasferirmi dal Giappone negli Stati Uniti all’età di 17 anni. Il mio sogno era quello di fondare una band internazionale. Al momento adoravo Red Hot Chili Peppers, Rage Against The Machine, Nirvana, Jimi Hendrix, Led Zeppelin etc. Così, scelsi l’America. Dopo essermi diplomato, mi trasferii in California e cercai delle persone per mettere su una band. Passò un anno; mentre frequentavo il Musician’s Institute di Hollywood, incontrai Eli Taylor (voce), John Green (basso) e Josh Vore (batteria). Eli e John venivano da Sonora, una piccola città del Nord della California. Avevano il mio stesso sogno. In un piccolo centro come Sonora non c’era una sala prove, così Eli e John lo costruirono a casa loro, e iniziarono a suonare lì. Tutti noi iniziammo ad andare sempre lì. A quel tempo, nessuno aveva un cellulare; così, chiamavamo a casa di Eli. Le ultime cifre del suo numero erano 1156. Così iniziammo a dire «chiamiamoci Four Minutes til Midnight!». Ecco come nacque il nostro nome. Josh è di San Jose, invece. Presto, io ed Eli diventammo migliori amici, quasi gemelli, dato che compiamo gli anni lo stesso giorno (anche se di anni diversi).
Come immagini il vostro futuro musicale?
I FMTM hanno registrato il loro ultimo album e girato dei videoclip a Tijuana (Mexico). È stato davvero fantastico, ed ancora oggi continuiamo a lavorarci su. Credo che sia il nostro miglior album, e che possa essere un bel lavoro per il mondo. È così funky, rock e porta messaggi e sentimenti che possono dare al mondo una botta d’amore e vibrazioni positive. Cercheremo di fare lo stesso l’anno prossimo. Per quanto riguarda me, quest’anno registrerò e rilascerò il mio secondo album. Con i FMTM lavoreremo con un’etichetta più importante: parleremo in seguito dei nostri progetti per il 2014.
La differenza con i miei lavori solisti è che mi occupo di tutto io: musica, testi, e suono tutti gli strumenti (tranne la batteria, nei live). Ciò significa che ho una possibilità di esprimermi in libertà estrema, con tutto il mio spirito, le mie esperienze, attraverso la mia arte. Il mio intento è quello di creare qualcosa di unico, che nessuno ha mai fatto, e dare pace, amore, energie positive, passione, immaginazione, felicità ed ispirazione spirituale. Ho intenzione di pubblicare un album all’anno, finché sarò vivo. Questo, per me, è il piacere d’esser vivi, e credo che questa sia la ragione della mia esistenza su questo pianeta. Tuttavia, c’è un’arte che solo i FMTM sanno creare. Entrambi i progetti sono importanti per me. Noi creeremo musica, e speriamo che possa dare bellezza al mondo.
La cosa più importante mentre suoni.
Connettermi con l’universo dell’amore e delle vibrazioni positive dello spazio. Questo capita la maggior parte delle volte in cui suono. Non penso a nient’altro che non sia la mia anima. È una sorta di meditazione: sento tutto quello che accade dentro di me. E, in sottofondo, musica. Infinita.
Vi piacerebbe suonare in Italia?
Sì! Vorremmo suonare al più presto in Italia! Portateci da voi, per favore! Chiunque volesse sentire qualcosa di positivo o la luce dell’arte nella nostra musica, ci contatti pure!
Non appare così lontana l’ipotesi di un tour italiano: rumors dicono che i Four Minutes siano già in contatto con con un’agenzia di management operante nel settore. Così, dopo il loro tour francese, previsto per Maggio 2014, potrebbe seguirne un altro nel Bel Paese.
Atom Heart Magazine, in qualità di primo mag ad aver intervistato la band californiana, seguirà il futuro del gruppo, e annuncerà ai suoi lettori scottanti news, che potrebbero far innamorare anche l’Italia, dopo il Giappone e l’America, di questi quattro saggi della Terra.