Le pagelle della seconda serata del Festival di Sanremo 2018

Claudio Baglioni: 4. Accentra il Festival su di sé, ogni scusa è buona per cantare un pezzo dei suoi e alla conduzione è sempre più impacciato. Ripeto, poi: con la storia del “dittatore artistico” ce le ha fatte a maccheroncino. Lancio un appello: salvatelo da se stesso.
Ho evitato per una vita intera i pezzi di #Baglioni. Mo’ in due serate questo me li ha già cantati tutti. Bontà di dio fermatelo. #Sanremo2018
— Adriano Costantino (@A_Costantino) 7 febbraio 2018
Michelle Hunziker: 5. Non granché pervenuta.
Pierfrancesco Favino: 5. Alla prima serata non era andato malissimo, nella seconda sceglie di buttare tutto in caciara con Despacito. Abbiamo perso anche lui. Niente, chiudete tutto e andiamocene affanculo.
Il Volo: 4,5. Indirizzano la serata verso l’agonia con “Nessun dorma”. Almeno non creano false aspettative su quello che verrà dopo.
Pippo Baudo: 6. È innegabilmente il padre del Festival di Sanremo e quando parli di TV non puoi evitare di citarlo. Due ore e mezza di pippone su come e quando ha condotto Sanremo, però, sono obiettivamente un po’ troppo. Ho sperato nel colpo di stato quando ha detto a Baglioni “Adesso conduco io!”, ma è durato poco. Peccato. La sufficienza è semplicemente perché è Baudo. Cazzo, è Pippo Baudo! Non puoi dargli meno!
Biagio Antonacci: 4. Non azzecca una nota dal ’63. Ci parla di citofoni e duetta con Baglioni. Sono uscito a comprare del crack.
Dato il ritmo incessante e questi grandiosi sketch, stasera, chiedo: il crack funziona davvero? Non è per me, è per un amico. #Sanremo2018
— Adriano Costantino (@A_Costantino) 7 febbraio 2018
Sting: 6,5. Si presenta incomprensibilmente cantando in esperanto. Poi si riprede, però. Arriva anche Shaggy, uno che sul “canto in esperanto stretto” ci ha costruito una carriera. Spettacolo.
Perché #Sting sta cantando in esperanto? #Sanremo2018
— Adriano Costantino (@A_Costantino) 7 febbraio 2018
Franca Leosini: 7. Rompe il cazzo a Baglioni mentre canta l’ennesimo suo pezzo. Per me basta così e il 4 marzo voto per lei. Grandissima.
Roberto Vecchioni: 5. Arriva sul palco a mezzanotte e mezza passata. Canta Samarcanda, ce la spiega, ma stiamo già per cadere in un sonno profondo e quindi vabbè.
Il Mago Forrest: 6. L’idea di far ridere è bella, ma andava piazzata a metà serata. Alla fine è del tutto inutile, i maroni sono già sfrangiati da un pezzo e Forrest non può risanarli nemmeno al meglio della forma (e ieri sera non lo era, forse s’era già rotto il cazzo anche lui).
Lorenzo Baglioni: 5,5. L’idea è divertente e nulla più.
Giulia Casieri: 6. Il talento c’è, il pezzo non è affatto male. Probabilmente la migliore tra le nuove proposte.
Mirkoeilcane: 6-. Simone Cristicchi c’è già e Giorgio Faletti è per molti versi inarrivabile. Il testo però è di qualità e lui riesce a entrarci bene dentro.
Alice Caioli: 4. La voce non è male, ma il pezzo è una tragedia vera. Poca roba, pochissima roba. Male.
Mo’ manca qualcuno che salga sul palco a dire “Ricordati che devi morire” e l’allegria contagiosa non s’esaurisce più stasera. #Sanremo2018
— Adriano Costantino (@A_Costantino) 7 febbraio 2018
Le Vibrazioni: 3. Dai, che entro sabato riuscirò a dargli “meno qualcosa” come voto. Unica nota positiva: cantano per primi e quindi si levano subito dalle palle. Questo gli fa guadagnare mezzo voto in più di quanto gli avrei dato altrimenti.
Nina Zilli: 4,5. Il pezzo è davvero anonimo. Nota positiva anche per lei, però: costumisti e truccatori stanno tentando in tutti i modi di attentare al suo fascino, fallendo miseramente.
Diodato e Roy Pacy: 6,5. Il pezzo è ottimo e i due funzionano alla grande.
Elio e le storie tese: 9. La morra cinese per ammazzare il tempo mentre Pippo Baudo li presenta vale tutto. Clonateli.
Vanoni-Bungaro-Pacifico: 6,5. Una sicurezza. Il pezzo è bello, la Vanoni è la Vanoni e a 83 anni c’ha più energia delle nuove proposte.
Red Canzian: 5. Tra lui e gli altri due Pooh in gara, meglio lui. Ma alla sufficienza non ci siamo.
Fossi stato in Red Canzian, venerdì sera avrei scelto di duettare con Dodi Battaglia. Così, tanto per creare scompiglio. #Sanremo2018
— Adriano Costantino (@A_Costantino) 7 febbraio 2018
Ron: 6. Prova a rendere il brano troppo “alla Lucio Dalla”, per altro non riuscendoci. È Ron, deve fare il Ron, altrimenti che cazzo lo canti a fare ‘sto pezzo? Prendi un leggìo, un palchetto e ce lo leggi.
Renzo Rubino: 5. L’hanno avvertito all’ultimo secondo e s’è presentato sul palco in giacca da camera e ciabatte. Il resto è noia vera.
Annalisa: 5,5. Non è il suo Festival, il pezzo sa di già sentito. La bravura c’è, ma non basta.
Decibel: 8. Sono i più completi in gara. Il brano è davvero molto bello e Ruggeri la porta sempre a casa in sicurezza. Daje così.
Antonacci non è ancora riuscito a prendere una nota in tutta la sua carriera. Credo sia record mondiale. #Sanremo2018
— Adriano Costantino (@A_Costantino) 7 febbraio 2018