Il cantautore monzese pubblica il primo capitolo di una trilogia di libri: “Essere Morgan – La casa gialla”. Il secondo capitolo sarà dedicato al collega Bugo: “Ricostruzione cinematografica dei fatti sanremesi”.

In occasione della pubblicazione del suo libro “Essere Morgan – La casa gialla”, il primo volume di una trilogia, Morgan ha parlato di come ha vissuto gli ultimi mesi. Tra un accenno alla sua quarantena di “dolore assoluto” e uno alla nuova musica alla quale il cantautore sta lavorando con i Bluvertigo: “Stiamo scrivendo un disco a distanza”.
L’artista si è soffermato sullo sfratto che l’ha visto costretto a lasciare la sua “Casa gialla”: “Secondo me è incostituzionale: senza la mia abitazione-laboratorio non posso esercitare il diritto al lavoro”, ha raccontato al Corriere. Nel libro, tra l’altro, Marco Castoldi ha lanciato un appello al ministro dei Beni culturali Franceschini “per una proposta di legge che tuteli le case degli artisti”.
Morgan, inoltre, sottolinea la poca solidarietà da parte dei colleghi. E ribadisce: “Li chiamavo e sembrava avessero paura che gli chiedessi soldi: li disprezzo”. Risparmia qualcuno: Vittorio Sgarbi, il Club Tenco, Pupi Avati, il senatore Pittoni, Sergio Staino. Ma anche Tiziano Ferro, Lodo Guenzi, Angelica. Persino Bugo, al quale Morgan ha dedicato il secondo volume del trittico di libri: “Mi ha strumentalizzato. Mi ha fatto cantante mentre ero sotto sfratto. Voleva solo il mio nome e la mia voce. Il secondo volume sarà “Dov’è Bugo?”, ricostruzione cinematografica, con nomi inventati, dei fatti sanremesi”.