Kyle Christner, ex bassista dei Linkin Park durante i primi anni della band, ha citato in giudizio il gruppo, rivendicando crediti e diritti d’autore non retribuiti per oltre venti canzoni alle quali ha contribuito nel 1999.

Kyle Christner in causa contro i Linkin Park
La causa è stata presentata presso un tribunale di Los Angeles. Christner afferma di non aver mai ricevuto compensazioni per il suo lavoro e chiede a un giudice federale di intervenire sulla questione dei diritti d’autore di oltre venti canzoni dei Linkin Park. Tra queste, risultano anche brani presenti nell’edizione per il ventesimo anniversario di “Hybrid Theory” del 2020.
Venti canzoni non retribuite
Secondo i documenti ottenuti da Rolling Stone US, un manager della band avrebbe contattato Kyle Christner lo scorso aprile. Lo avrebbe così informato che gli erano dovuti i diritti d’autore di tre demo e dell’EP “Hybrid Theory” del 1999. Dopo l’esame del materiale d’archivio nel box set dell’album, Christner ha affermato che il suo contributo riguarda “più di venti canzoni”, inclusi brani come “She Couldn’t“, “Chair”, “Blue”, e “Step Up”.
Nella causa, si sostiene che Kyle Christner abbia suonato su varie tracce dei dischi, come “Forgotten Demos“, “LPU Rarities“, e “B-Side Rarities“. I membri viventi dei Linkin Park, insieme a Machine Shop Entertainment e Warner Records, sono elencati come imputati.
Il bassista ha inoltre affermato di aver contribuito a comporre molte delle canzoni dei Linkin Park durante gli inizi della band. Ha chiesto alla corte di determinare chi è l’autore e il proprietario delle canzoni contestate e che vengano contabilizzati tutti i profitti generati dalle opere. Christner ha anche richiesto il pagamento di royalties arretrate, interessi e spese legali.
“Sarebbe ingiusto per gli imputati trattenere tale beneficio senza pagare al querelante la sua giusta quota“, si legge nella causa.
Al momento, non ci sono commenti ufficiali da parte della band o dell’etichetta riguardo alla situazione di Kyle Christner.