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I Mostri, fuori il nuovo album di Chiazzetta dal punk al raggaeton in 14 tracce

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Un indegno miscuglio dei generi più disparati”. Così l’autore, il musicista Gabriele Graziani in arte Chiazzetta definisce il suo nuovo album I Mostri (La Grande Onda / La Zona / Made In etaly).

C’è della house e della techno, dell’industrial, più di una sottocategoria di punkrock, qualche spruzzatina di metal, un bel po’ di rumore sparso qua e là, tanto acustico indie e addirittura il raggaeton.

L’album può essere diviso in tre linee principali: la prima quella intimista cantautorale (La guerra dentro, Sissi); la seconda quella punk rock con influenze indie che va da pezzi più Ramones come (Mi frantumo), a un suono più Anni ‘90 (Non è reale) fino a brani come Se ti rifai influenzati da gruppi punkrock contemporanei come i Bayside, che in italia non consoce quasi nessuno. La terza ed ultima prospettiva è quella “matta”, che, da una parte, prende queste prime due linee e le mischia in infinite combinazioni (Un’altra possibilità) e dall’altra usa la musica per creare un’atmosfera, una colonna sonora di quello che racconta il testo (Tutto inutile, I mostri) talvolta usando in maniera parodistica stereotipi di generi musicali (come Maledetta che usa lo stile della tipica canzone per mettere in scena la disperazione durante una festa) e Mio padre che è un pezzo “tamarro”.

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Una sintesi curiosa fatta dall’artista per definire il suo album è: “Da Marilyn Manson a De Andrè, passando per i NoFx e la dance Anni ’90”.

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