fbpx

Hunger Games: La Ragazza di Fuoco – La Recensione

Molto probabilmente, prima di iniziare questa recensione di Hunger Games: La Ragazza di Fuoco dovrei mettere un cartello che avverta che questa recensione è fatta solo per le persone con un minimo di senso critico. Non per il fandom (o almeno una gran parte di questo) che ha iniziato già mesi prima dell’uscita del film a spargere voci di quanto fosse bello e quanto fosse perfetto. Inoltre preferisco segnalare già da subito che ci saranno alcuni spoiler riguardo la trama del film.

Hunger Games: La Ragazza di Fuoco

Hunger Games: La Ragazza di Fuoco è tutto fuorché perfetto. Errori di regia conditi con errori di sceneggiatura rendono un libro molto interessante come La Ragazza di Fuoco (il secondo della trilogia degli Hunger Games scritta da Suzanne Collins), un racconto per ragazzine adolescenti in preda agli ormoni impazziti.

Hunger Games: La Ragazza di Fuoco – La trama

Iniziamo facendo una piccola descrizione di quella che è la trama di “Hunger Games: La Ragazza di Fuoco”. Dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) e Peeta Mellark (Josh Hutcherson) si trasferiscono nelle loro nuove abitazioni nel Villaggio dei Vincitori nel Distretto 12, il distretto più povero di Panem. Il giorno stesso in cui Katniss e Peeta stanno per iniziare il Tour della Vittoria per i distretti, un tour che porta il vincitore (questa volta due) in giro per tutti i distretti a fare una sorta di saluto, il presidente Snow viene a farle visita.

Qui le rivela di sentirsi beffato dalla minaccia di suicidio sua e di Peeta che ha consentito loro la vittoria. Il suo atto, spiega il presidente, avrebbe generato sentimenti rivoluzionari tra gli abitanti dei vari distretti. Infine, le ordina di convincere gli abitanti di Panem che il suo gesto non era un segno di sfida nei confronti della capitale ma un atto di amore folle per Peeta. Così facendo, il presidente Snow pensa che riuscirà a placare gli animi degli abitanti dei 12 distretti.

Leggi anche  Cinema, musica e cultura, torna a Roma Hip Hop Cinefest il 10 e 11 maggio

Recensione: Differenze tra libro e film

La trama originale di Hunger Games è di per sé ottima. Anche se in molti potranno dire che è molto simile a Battle Royale, ma comunque si fa apprezzare per come è stata impostata. Partendo dalla figura di Katniss Everdeen definibile quasi un’antieroe, siccome il suo primo e unico scopo è quello di salvarsi la vita e, non certo, quello di voler iniziare una rivoluzione. Nei libri questo viene spiegato molto bene. Soprattutto quando sono gli altri protagonisti che faranno notare a Katniss il fatto che lei abbia dato inizio ad una rivoluzione e che, la spilla che ha portato come portafortuna, è diventata un simbolo di speranza.

Nei film si ha, invece, una trama incentrata solo sul lato romantico della storia. Soprattutto in Hunger Games: La Ragazza di Fuoco abbiamo la testimonianza di come il combattimento, la violenza nuda e cruda che mette in atto Capitol City durante gli Hunger Games, vengano messe in secondo piano rispetto al triangolo amoroso che ormai in ogni film adolescenziale viene messo in primo piano. Nota particolare: nei libri ci sono solo due scene di baci, in Hunger Games: La Ragazza di Fuoco se ne hanno 4 solo nella prima mezz’ora. Come dire, la sceneggiatura viene scritta come solo Capitol City saprebbe fare. Mettendo, come già detto, l’amore in primo piano e non sottolineando la violenza e la ribellione e la rabbia che dovrebbe comparire nei personaggi.

Recensione sceneggiatura

Continuando a parlare della sceneggiatura potremmo far notare uno dei buchi più enormi di sempre. Stiamo parlando della scena nella quale Katniss decide di scappare nel bosco. Incontra dei fuggiaschi del distretto 8 che le parlano di come, durante questa rivoluzione, alcune persone siano scappate dal regime di Capitol City rifugiandosi prima nei boschi e poi nel distretto 13. Distretto che era stato raso al suolo da Capitol City alla prima rivoluzione dei 13 distretti, cosa che poi ha portato all’inizio degli Hunger Games. Questa scena è stata tagliata clamorosamente.

Leggi anche  Uppercut, al Monk la prima edizione del block party dedicato alla cultura Hip-Hop

Così facendo, lo spettatore che non ha interesse a leggersi i libri della saga per sapere come stanno le cose veramente, non potrà mai sapere dell’esistenza di un tredicesimo distretto. Almeno fino alla fine del secondo film, quando Finnick dirà a Katniss che si stanno dirigendo proprio lì. Questa assenza, però, viene riempita con scene inutili di baci tra Katniss e Gale (Liam Hemsworth) e tra Katniss Peeta. 

Un ulteriore problema di questo film è sicuramente il poco tempo dedicato all’arena. Sarà stata una mezz’ora ad essere larghi. E anche se questa è stata rappresentata molto fedelmente, è stata sfondo di chiacchere inutili. Insomma, in un’arena degli Hunger Games ci si dovrebbe uccidere, non parlare tranquillamente in riva al mare.

Altri piccoli dettagli trascurabili sono ad esempio il modo in cui Katniss incontra l’organizzatore dei giochi, Plutarch, che ha preso il posto di Seneca Crane. Ovvero, in teoria, Plutarch dovrebbe mostrare a Katniss il suo orologio con una riproduzione della ghiandaia imitatrice, proprio per farle capire che lui è un suo alleato. Oppure il fatto che il presidente Snow abbia solo due volte su 10 una rosa bianca appuntata alla giacca, ma ripetiamo queste sono piccolezze trascurabili.

Hunger Games: La Ragazza di Fuoco – Recensione Regia

Un problema molto grande di questo film è la regia. Alcune scelte sono davvero orribili. Partendo dall’inquadratura sulla spiaggia in cui si voleva fare un controluce, ma si è arrivati ad avere il fuoco della telecamera solo sul sole e i protagonisti sfocati. Fino ad arrivare a parlare dell’assenza di sangue in un film che parla di uccisioni.

Leggi anche  Dave Matthews Band live al Forum di Assago - La recensione

Quella più particolare di cui voglio parlare è l’uccisione del vecchietto del distretto 11. Viene ucciso con un colpo alla testa davanti ai suoi concittadini. Per la prima parte può andare bene perché viene nascosta questa uccisione con la chiusura delle porte e quindi è impossibile vedere bene il corpo. La cosa più grave, però, è che in una seconda inquadratura si fa vedere il distretto 11 dall’alto. Qui si vede il cadavere del vecchio portato via. Ora, io non sono un esperto e ne lavoro per CSI. Però sono quasi sicuro che se si spara in testa ad una persona lascerà per terra una discreta quantità di sangue. Quindi o c’è una grande dimenticanza oppure i poliziotti fanno anche un servizio di pulizia al momento e sono riusciti a ripulire subito.

Detto questo, c’è da dire che il film offre anche alcune scene degne di nota. Fatte molto bene, sia di regia che di recitazione ed effetti speciali. Una su tutte è la fustigazione di Gale che viene rifatta perfettamente. Purtroppo queste scene si contano sulle dita di una mano e in un film di oltre due ore e mezza è un po’ troppo poco.

Voto: 5/10

Commenta

Torna in alto