Il nono giorno decreta l’inizio di una nuova era: finita in malo modo quella della Spagna, ci prepariamo a quella della Costa Rica che ha zimbellato prima l’Uruguay e poi l’Italia. L’Inghilterra trema già. Ah, sì, la Francia si è qualificata agli ottavi.

Italia-Costa Rica 0-1. Abbiamo fatto l’impresa. Perdere meritando di perdere (e meritando anche un risultato complessivo più negativo) non era facile, eppure gli azzurri ce l’hanno fatta. Gli unici due segni di vita sono arrivati da Balotelli: prima lanciato alla perfezione dal solito Pirlo, ma Super Mario spreca tutto controllando malissimo e concludendo con un pallonetto da brividi che non si avvicina nemmeno alla porta; poi è sempre Pirlo a lanciare, Marchisio prolunga e Balotelli conclude male, centrale e nemmeno tanto forte. L’Italia finisce qui. Al 44esimo arriverà un cross di Diaz per la testa di Ruiz, lasciato completamente solo da Chiellini, che finirà dritto in porta alle spalle di un Buffon non esattamente perfetto (per usare un eufemismo). Nella ripresa, l’unico squillo sarà di Darmian che impegnerà Navas con un tiro da fuori area. Il resto della partita sarà un crescendo di passaggi sbagliati, palloni persi e tentativi di saltare l’uomo fermati sul nascere. Prandelli ha iniziato la partita con una punta e l’ha finita con quattro, dichiarando in conferenza stampa che dai tre subentrati si aspettava più qualità. Il cambio più sbagliato di tutti, a mio modesto parere, è stato quello di Cassano: è entrato e dopo 5 minuti era già con la lingua a terra. Che poi, a voler fare il CT della situazione, non mi pare nemmeno che il modulo di gioco adottato favorisse le sue qualità: mancava la punta in grado di creare profondità (a proposito, perché Immobile è rimasto a scaldare la panchina?) e un esterno che tagliando offrisse una soluzione in più (gli altri dieci in campo erano in stato comatoso e di tagliare al massimo si sarebbero tagliati le vene piuttosto che fare un passo in più del necessario). Con le critiche a Pandelli mi fermo qui, perché altrimenti avrei già il patentino da allenatore e non starei a scrivere scemenze su un sito. Detto ciò, onore alla Costa Rica che ha adempiuto al compito di squadra materasso alla perfezione, stendendo prima l’Uruguay e poi l’Italia. Mica pizza e fichi (cit). Insomma, adesso Balotelli li conosce, credo. È finita l’era della Spagna, ma pare sia iniziata quella della Costa Rica. Tramortiranno di gol Rooney e compagni, per chiudere il girone in bellezza ed essere sicuri del primo posto, e poi andranno a vele spiegate verso la finale – che vinceranno almeno di tre gol di scarto – distruggendo chiunque gli si opporrà prima (Brasile, Colombia o Germania che sia). A fine partita, comunque, pare che sette dei loro giocatori siano stati mandati all’antidoping. Ecco, io invece, dopo la partita di ieri avrei mandato almeno quattordici dei nostri a zappare.
Svizzera-Francia 2-5. Pioggia di gol per i galletti di Deschamps su una Svizzera che non è mai parsa realmente in partita. Apre le marcature Giroud al 17esimo e un minuto dopo è già 0-2 con la rete di Matuidi. Al 32esimo c’è un rigore per la Francia: Benzema tira, Benaglio para e sulla ribattuta Cabaye stampa epicamente il pallone sulla traversa da due passi. Ma lo 0-3 arriverà pochi minuti dopo e addirittura da Valbuena. Nella ripresa, sono Benzema prima e Sissoko poi a portare la Francia sullo 0-5. A questo punto, la Svizzera si da una svegliata – siamo solo all’81esimo, c’è ancora tempo del resto – e accorcia le distanze con una punizione di Dzemaili battuta proprio dalla Svizzera (nel senso, proprio dalla Svizzera inteso come luogo). Lloris sfoggia tutte le proprie qualità nell’imitare un cormorano agonizzante e, malgrado l’immane sforzo, non riesce ad arrivare su una palla rasoterra, lenta e battuta – come detto – dalla Svizzera. Il 2-5 è un bel gol di Xhaka che serve davvero a poco perché la partita finisce così. Francia già agli ottavi.
Hondurras-Ecuador 1-2. Match di cartello che chiude il programma. Al 31esimo passa in vantaggio l’Honduras grazie a un tiro di Costly sul quale Dominguez decide di sedersi invece di provare a pararlo. Sarà poi Enner Valencia a rimettere la partita in parità tre minuti dopo e, nella ripresa, a segnare il gol decisivo che assegnerà i tre punti all’Ecuador.
Oggi assisteremo alla pioggia di gol dell’Argentina contro l’Iran, poi Jerome Boateng vincerà l’ennesimo duello fraterno contro in Kevin-Prince in Germania-Ghana, e ancora una volta sarà il grande calcio a concludere il programma: Nigeria-Bosnia Erzegovina. Appuntamento sempre a domani. Se non volete aspettare, vi invito a seguire me su Twitter, e a seguire Atom Heart Magazine sul nostro account Twitter ufficiale e sulla nostra pagina Facebook.
Até amanhã!