Guillermo Ochoa come Gordon Banks, Igor Akinfeev come Robert Green. Fabio Capello e la sfiga sui portieri delle nazionali. L’estremo difensore russo alle prese con la palla pazza che strumpallazza. Anche il sesto giorno si rivela ricco di spunti interessanti.

Belgio-Algeria 2-1. Doveva essere una passeggiata per un Belgio pieno di nomi davvero interessanti e invece Wilmots, l’allenatore belga, ha avuto un’idea geniale per rendere la partita più interessante: lasciare in panchina i migliori e partire ad handicap. Dopo 25 minuti, l’Algeria è clamorosamente avanti grazie a un rigore messo a segno da Feghouli. Il Belgio sembra non riuscire a reagire ma mantiene comunque il ruolo pronosticato alla vigilia della spedizione brasiliana, ovvero quello di squadra rivelazione. Per tutto il primo tempo e per buona parte del secondo si rivela infatti una roba oscena. A questo punto, Wilmots opera tutti e tre i cambi a sua disposizione nello spazio di 19 minuti. Dal 46esimo al 65esimo entrano – nell’ordine – Mertens, Origi e Fellaini al posto rispettivamente di Chadli, del sopravvalutatissimo Lukaku (fenomeno a Football Manager, a Fifa e a PES. Poi, però, c’è quella cosa chiamata realtà dove sembra un mix tra Gasparetto e Bogdani) e Dembele. Cinque minuti dopo la sua entrata in campo, Fellaini fa quello che non è riuscito a fare in tutta la stagione disputata con il Manchester United: rendersi utile, azzeccare un colpo di testa e segnare. È 1-1. Dieci minuti dopo sarà Mertens a fissare il risultato finale sul 2-1 evitando l’esposizione di Wilmots al pubblico ludibrio.
Brasile-Messico 0-0. I padroni di casa guidati dal truzzo brasiliano aka Neymar falliscono l’occasione per dimostrare di essere i favoriti per la vittoria finale non solo perché giocano in casa ma anche per meriti sportivi. Sulla carta sarebbe così, ma poi succede che scendono in campo e giocano veramente male. L’unico fantasista della squadra è Oscar, che però predica nel deserto. Poi c’è Fred che più che una punta è un paracarro più fermo di una cabina telefonica. E infine quel truzzo di Neymar, che se non è in giornata conclude davvero poco. C’è da dire, però, che ieri il Brasile si è anche trovato al cospetto di un portiere posseduto da Gordon Banks. Guillermo Ochoa è infatti risultato il migliore in campo per distacco: una parata incredibile su un colpo di testa di Neymar e diversi altri interventi che hanno mantenuto i verdeoro a secco mettendo in luce un senso della posizione e dei riflessi invidiabili da parte dell’estremo difensore messicano. Dopo aver rescisso il contratto con l’Ajaccio, Ochoa è ancora svincolato, ma pare sia vicino al Marsiglia. Tempo fa fu seguito dal Milan, ma alla fine gli è stato preferito Agliardi. I rossoneri ultimamente stanno sempre sul pezzo. Quello sbagliato.
Russia-Corea del Sud 1-1. È il debutto mondiale di Fabio Capello che alla vigilia ha dichiarato di voler provare a raggiungere i quarti con questa Russia. Non sembrerebbe un obiettivo tanto impossibile, non fosse per qualche piccolo problema in porta. Il primo tempo della gara non regala molte emozioni, la Russia ha le occasioni più importanti ma non riesce a concretizzarle. Il secondo tempo inizia sulla falsa riga del primo, finché la Corea non si affaccia in attacco. Al 68esimo minuto, Lee Keun-Ho si ritrova indisturbato sulla trequarti e lascia partire un tiro talmente ridicolo che ride anche il pallone. Akinfeev, però, ride di meno, non riuscendo a raccapezzarsi. Tenta di bloccarlo, ma ci va talmente male e poco deciso che gli schizza alla spalle come un’anguilla impazzita o una palla pazza che strumpallazza (cit) se preferite. Il portiere russo tenta di tuffarsi per evitare il patatrac (per altro, creato da egli stesso) ma finisce in maniera fantozziana all’interno della sua porta con il pallone che continua a ridere stavolta non per il tiro ma per la non-parata. La reazione di Akinfeev è tutta un programma: si prende la faccia tra le mani (cercando di non farsi scappare anche quella) e rimane disteso inerme, probabilmente ripetendo a se stesso in loop: “Ho fatto la cazzata, ho fatto la cazzata, ho fatto la cazzata”. Anche Capello non la prende benissimo. Negli ultimi anni, infatti, con i portieri delle nazionali ha una sfiga di quelle lo rincorrono con l’F-14: nel 2010, al debutto mondiale sulla panchina dell’Inghilterra, fu Robert Green a far ridere il mondo riproducendosi in una schifezza simile. A questo punto, Capello butta dentro Kerzhakov e Denisov ed è proprio il primo che tre minuti dopo essere entrato in campo rimette la gara in parità e fa tirare un sospiro di sollievo al suo allenatore. La partita andava vinta, ma Akinfeev non era dello stesso parere.
Oggi si inizia con un’Australia-Olanda dall’esito scontato per Van Persie e compagni, seguirà la Spagna che proverà a prenderne altri cinque dal Cile (e sarebbe trionfo e tripudio), e chiuderanno Camerun e Croazia in una gara dal pronostico aperto. L’ appuntamento come sempre è per domani. Se non volete aspettare, vi invito a seguire me su Twitter, e a seguire Atom Heart Magazine sul nostro account Twitter ufficiale e sulla nostra pagina Facebook.
Até amanhã!