L’improvvisazione incontra la struttura che a sua volta viene scomposta in fluido flusso rituale. Con questa premessa mi siedo a chiacchierare con Yosonu aka Peppe Costa. Un paio di ore prima che inizi la sua performance al Baraccio di Catania. Le sue sono (s)composizioni al servizio di strumenti da lui creati o oggetti da lui riciclati. Gli chiedo se a parte la curiosità (appunto ehm…) di sapere più o meno cosa prova chi lo ascolta, cosa prova durante le sue esibizione:
“Il flusso che investe la mia performance mi assorbe completamente, sono parte in causa di tutto quello che succede. Assorbo ed emano quello che l’istinto stimola“, afferma Yosonu.
Chi è Yosonu
Yosonu è un drummer, un percussionista e maestro di percussione corporea, e con la messa in loop degli strumenti, accresciuta dalla voce e dai suoni che ne estrae, crea davanti al pubblico una bolla (virtuale…) ancestrale da cui si può osservare il tutto, o esserne completamente inglobati.
Sicuramente il background è importante. “Sì, è fondamentale”, infatti durante il suo live, si è lontano dall’escludere qualsiasi genere musicale e i suoni che riecheggiano sono elettronica minimale, techno tribale, folk-abstract, industrial, e il non trascurabile filo rosso che lo lega al rock e al metal.
Importante anche il cinema e il mondo documentaristico, dove il “macro”, invisibile all’occhio umano, lo incuriosisce e lo stimola per i suoi progetti futuri. E, subito, la parola visual si fa avanti nella nostra chiacchierata: “Difatti anche la parte visiva che accompagna le mie esibizioni sono un tutt’uno con quello che accade durante il live, l’esperienza musicale si interseca con quella visiva affinché il tutto diventi un amalgama concreto“, dice Yosonu.
Domanda scontata, ma che è uno step obbligatorio, quello di sapere se questa sera ci saranno pezzi di nuova registrazione: “Più che nuovi pezzi, ai quali comunque sto lavorando, nel live di questa sera si potranno ascoltare nuovi strumenti che saranno presenti sul prossimo lavoro del quale posso dire solo che sarà un Yosonu 2.0“.
Le foto
Il momento del concerto è giunto, cerco di fotografare al meglio per poter cogliere l’essenza di Yosonu e a fine serata, subito dopo l’ultimo segmento proposto, il pubblico, me compreso, ha pienamente assorbito tutto il flusso che Yosonu ha emanato, svuotandosi, ha accresciuto in modo irrazionale, non ortodosso, attraverso suoni, immagini e sensazioni tutti noi. Magnifico.
Foto di Giuseppe Picciotto per Yosonu.