È un Wesley Sneijder al veleno quello che intervistato dal Telegraaf, ha attaccato in modo durissimo l’Inter: “Mi è sembrato terribile per giocatori e tifosi, ma per altre persone non mi è per niente dispiaciuto che il club sia finito a metà classifica in Serie A, rimanendo fuori dall’Europa e cambiando anche allenatore”.
“Se non avessi avuto la personalità che ho – dichiara l’ex trequartista dell’Inter – dopo un’esperienza del genere non sarei più riuscito a giocare a calcio. Hanno provato in tutti i modi a farmi a pezzi: tutti i giorni ce n’era una. Un esempio? Una volta ho portato una persona con me all’allenamento e l’ho lasciata al bar con gli ospiti degli altri giocatori. Quando sono tornato a prenderlo era scomparso. Lo avevano mandato via dal bar, mettendolo in uno sgabuzzino senza finestre”.
“È stato un periodo di alti bassi – conclude Wesley Sneijder ora al Galatasaray –, in cui ogni tanto ero molto giù, ma poi mi riprendevo. Molte persone all’Inter non meritano più la mia fiducia. Una situazione del genere, a volte, ti irrobustisce. Per fortuna c’era mia moglie Yolanthe con me a Milano, e lei riusciva calmarmi. Se ci fosse stato mio padre, lui avrebbe perso la testa. Spero comunque che coloro che prendono le decisioni all’interno del club inizino a meditare, perché quello che è accaduto non è degno dell’Inter”.