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Shantaram, Gregory David Roberts – Holden Café #4

Shantaram è un romanzo autobiografico del 2003 scritto dallo scrittore australiano Gregory David Roberts.

Shantaram

Gregory David Roberts – Shantaram – Holden Cafè – Tutti I Libri Che Dici Di Aver Letto

Qui la questione è molto semplice. Una persona che dice di aver letto Shantaram, ed è vero, lo riconosci subito. Perché mentre ti risponde il suo sguardo si illumina inevitabilmente.

Non ho mai conosciuto nessuno finora, che sia rimasto insensibile di fronte a questa opera letteraria, ed il fatto che sia totalmente autobiografica, rende ancora più profonda l’emozione della lettura.

Perché, indipendentemente dalla nostra connessione alla storia dell’autore, in termini di empatia per le sue scelte di vita, e per il suo cammino, nessuno potrà rimanere indifferente di fronte alla lampante consapevolezza che questa storia ti trasmette, ovvero che ogni persona, può essere chiunque voglia essere, in qualunque modo lo voglia, ovunque voglia, e soprattutto quando voglia.

La vita di Gregory David Roberts sembra davvero una storia inventata, di quelle che qualche folle personaggio di Hollywood crea per trarne un film di avventura da incassi miliardari.

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Non ci sorprende affatto dunque, che quando il libro fu pubblicato, i diritti per la riproduzione cinematografica furono immediatamente acquistati da un certo Johnny Deep (Il progetto fu poi abbandonato per l’elevato budget che sarebbe servito per la realizzazione).

Da un passato di rapinatore e schiavo della droga, e tra i gli uomini più ricercati di Australia per almeno un decennio, troverà in India un universo multiforme che trasformerà la sua anima. Attraverso  esperienze fisiche e metafisiche descritte da Roberts con una prosa di vivida e rara bellezza

Per arrivare a far proprio il significato della parola Shantaram, che in lingua marathi significa “Uomo di pace”. Il protagonista – autore deve affrontare la sua personale guerra, che a tratti si manifesta letteralmente. Una Bombay mistica e ammaliante, personaggi incredibili, tristi realtà,  crude e spietate, che allo stesso tempo irradiano forme altissime di amore e speranza, tanto da riempire gli occhi.  

Circolano storie su grandi personaggi del cinema, che una volta cominciato a leggere Shantaram, non riuscivano più a staccarsi, tanto da ritardare le riprese dei loro film, perché chiusi in camerino a leggere. O esiliati in camere prive di distrazioni con telefono rigorosamente spento fino a fine lettura. Storie inventate o assolute verità, il fatto è che le oltre 1100 pagine del libro vi faranno provare, tra tutte le emozioni, una sorta di malinconia anticipata, quando starete per arrivare alla fine del libro. Qualcuno forse avrà  voglia di fermarsi perfino, per lasciare sospeso in un limbo tutto.

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Come a far sì che rimanga congelato ma vivo nel tempo, come alternativa alla fine della storia.

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