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Eminem shock: "Prendevo fino a 90 pasticche al giorno"

Il rapper rivela la sua dipendenza da farmaci simile a quella di Michael Jackson

Il suo ultimo album si chiama Recovery, ossia ‘guarigione’. Ed è un tema che Eminem conosce bene, dal momento che egli stesso è guarito da uno dei mali più perniciosi, ossia la tossicodipendenza.

In un’intervista al magazine Usa Rolling Stone il rapper bianco più famoso del mondo ha raccontato la sua storia di dipendenza da farmaci che ha tccato l’apice tra il 2005 il 2007 e che lo ha portato ad un passo dalla morte.

 
“Prendevo talmente tante pillole che non mi servivano nemmeno più per sballare, ma semplicemente per rimanere normale. In un giorno potevo consumare qualcosa come 40/60 Valium. Vicodin? 20 o 30 pastiglie, forse”. “Il mio regime quotidiano – continua il 38enne musicista – consisteva in un Vicodin extra forte appena sveglio e poi Vicodin per tutto il giorno. Fattasi sera attaccavo col Valium. Ad ogni ora me ne facevo 4 o 5. l’Ambien mi dava il colpo di grazia per andare a dormire”. “Alla fine non credo che tutta quella merda mi facesse dormire più di due ore per notte. E’ molto simile a quanto ho letto a propsito di Michael Jackson e cioè che la notte si svegliava di continuo per prendere altre pastiglie. Esattamente come facevo io”.

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Eminem ha anche ammesso che nel 2007 i medici lo hanno salvato per il rotto della cuffia da un’overdose di metadone: “Mi ero fatto l’equivalente di 4 bustine di eroina”. “Sapevo che dovevo cambiare la mia vita. Ero una persona terribile”. Un grande aiuto, come il cantante ha riconosciuto più volte, gli è arrivato da Elton John.
Il rapper, comunque, sostiene che non farà mai più uso di stupefacenti e aggiunge: “C’è un tempo, nella vita, in cui smetti di fare certe cose. E’ il tempo di crescere“.

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