La band rivelazione dell’edizione 2017 ha conquistato trasversalmente molti. «Siamo rock con l’anima da secchioni. Tornare a casa nostra dopo tutta sta figata sarà incredibile»
Romani. Nel bene e nel male, anche nel modo di affrontare la sconfitta, che ha amaramente ricondotto alla realtà della melodia e bel canto gli increduli fan dei Maneskin, band rivelazione di X Factor 2017.
Damiano David, 18 anni, non dice «abbiamo perso», ma «siamo secondi come la Roma. Me va benissimo» Perché il romano è così. Tignoso e restio a mostrarsi deluso. Giovanissimi, hanno conquistato trasversalmente molti. Ma a tanti, evidentemente, non sono andati a genio. Con la pelliccia bianca a pelo lungo, la faccia pallida della stanchezza, prima della finale Damiano che incitava i fan a votarli sembrava il Libanese di Romanzo Criminale. Tra il grido di “piamose X Factor” e l’orticaria di tanti che gli hanno preferito Lorenzo Licitra, in quota tenori pop.
Disco d’oro e poi arrivate secondi. Cosa non ha funzionato?
Damiano: «Io credo che la gara e la discografia siano separate. La gara è un lancio per la discografia. Come finisce è uguale, dal primo al quarto posto cambia poco. Noi abbiamo la soddisfazione di aver fatto un disco d’oro in poco più di una settimana, con un inedito che nessuno ha voluto toccare, così era e così è rimasto. È la vittoria più grande».
Com’è iniziata questa avventura?
Victoria: «Credevamo moltissimo nel nostro inedito. Abbiamo scelto X Factor, una vetrina enorme, per promuoverlo. Siamo venuti a far vedere quello che siamo e per fortuna abbiamo incontrato Manuel Agnelli e Rodrigo D’Erasmo: con loro siamo riusciti a preservare la nostra personalità. Tutto quello che abbiamo fatto ci rappresenta al cento per cento. E abbiamo fatto cose mai viste».
Prima della finale avevate detto che l’Italia era pronta per una band che spaccava. Invece non era pronta?
Damiano: «L’italia ci ha regalato il disco d’oro, quindi è pronta».
Colpa dall’essere romani il secondo posto?
Damiano: «La Roma è la più forte e arriva sempre seconda. Quindi a me va bene, Maneskin come la Roma, usatelo come titolo».
Avete idea di cosa vi attende a Roma?
Thomas: «Non ne abbiamo idea, ma comunque ritornare a casa nostra dopo tutta sta figata sarà incredibile».
Hanno detto che siete sbruffoni.
Victoria: «Essere sicuri sul palco non vuol dire essere antipatici o non essere amici di nessuno. Vuol dì esse rock».
E il rock è un po’ coatto?
Damiano: «Ma sì. Di bravi ragazzi con la barba fatta, niente parolacce né sigarette ne abbiamo avuti abbastanza, noi portiamo noi stessi. Siamo rock con l’anima da secchioni, i dettagli e il duro lavoro fanno la differenza rispetto al talento. E poi per fortuna il secondo posto non prevedeva la fucilazione, siamo ancora vivi e porteremo tanto rock».
Un sogno?
Damiano: «Una stella sulla walk of fame, vicino a Mick Jagger. L’umiltà non esiste, se l’è inventata la televisione. Noi vogliamo prenderci tutto».