OP:OP – Mundi (Recensione)

La recensione della nuova uscita per l’eclettico duo Siciliano OP:OP, di ritorno sulla scena elettronica con il loro ultimo lavoro, l’Ep MUNDI.

OP:OP - Mundi (Cover)


OP:OP – Mundi

Da sempre impegnati in una ricerca sonora raffinata e poliedrica, in Mundi i due musicisti/producer (OP:OP) ci guidano ancora una volta attraverso un viaggio sonoro elegante, che accarezza latitudini esotiche e ricche di influenze che arrivano percepite come de-ja vu onirici. Come in un sogno stratificato, una moltitudine di influenze si affacciano accarezzandone il percorso.

Il respiro di un profondo est, Nusrat Fateh Ali Khan, fino agli echi profumati di incenso dell’india di Trilok Gurtu. Un forte pulsare brasiliano nelle frequenze basse, e la lenta indolenza downtempo carica di suggestione tutta mediterranea si fondono senza mai saturare, danzando su di un esile ed ipnotico filo che conduce alla radice universale di ogni cultura.

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Le atmosfere di Mundi degli OP:OP

Orizzonti tremolanti e cortili assolati di calce bianca, Sicilia, Grecia, luce che ferisce, ombre dure. Un sussulto che ti porta su fino ai balcani e ti fa scendere lentamente fino alle coste brucianti d’Africa. L’elettronica è calda, meticcia, contaminata da tutto quello che la rete melodica raccoglie sul fondo del mare, su campi arsi e brulli. Cosi percussioni, accenni di chitarre, voci e sequenze vibrano in una miscela cangiante di armonie emotive, creando una struttura densa e melliflua che semplicemente trascina ogni attenzione verso un ascolto accurato e allo stesso tempo abbandonato, senza riserve, un flow a cui ci si arrende con un sorriso, e il dondolio del corpo.


Ascolta l’album su Spotify

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