Sarà, oltre all’abolizione della “giuria demoscopica” (che dall’alto del teatro Ariston dominava le votazioni delle ultime edizioni) e alla successiva reintroduzione di quella “Di qualità”, la vera novità del prossimo Sanremo.
Per la prima volta non tanti artisti con una canzone, ma meno artisti (si parla di 14 big e 8 giovani), di cui una categoria (i big, appunto) con due canzoni ciascuno.
Non avverrà più l’eliminazione a metà settimana di una serie di artisti meno apprezzati, con conseguenti ripescaggi o polemiche su “apparizioni mancate” eccetera: per la prima volta dopo anni tutti i big si esibiranno in tutte le serate previste, e l’eliminazione la subiranno le canzoni. Ognuno porterà infatti due pezzi al festival, di cui uno verrà scelto come vera e propria canzone in gara e l’altro verrà scartato.
Queste sono le prime novità riguardanti il prossimo festival della canzone italiana, che avrà luogo, come ogni anno, a Sanremo, a febbraio. Stavolta condotto, però, da Fabio Fazio, che torna dopo 13 anni alla guida del festival, coadiuvato da (ancora non ufficiale) Claudio Baglioni e Luciana Littizzetto, con direzione artistica curata da Mauro Pagani, ex polistrumentista della Premiata Forneria Marconi, direttore artistico dell’ultimo concerto del Primo Maggio.