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Fabri Fibra escluso dal concerto del Primo Maggio 2013

Fabri Fibra, finora l’unico headliner – insieme a Nicola Piovani – annunciato per il concerto del Primo Maggio 2013 di Piazza San Giovanni a Roma, come riporta l’edizione online del Corriere della Sera, è stato escluso dalla manifestazione. A quanto si apprende, la decisione non è stata presa da Marco Godano – organizzatore dell’evento -, bensì dai sindacati che hanno scelto di allontanare il rapper di Senigallia per i “messaggi omofobi, sessisti e misogini” presenti in brani come Su le mani e Venerdi 17.

Il Primo Maggio è una festa, un evento di grande risonanza e troviamo ingiusto e diseducativo per i tantissimi giovani che vi partecipano invitare un cantante che scrive testi carichi di stereotipi contro la donna, humus da cui si genera la violenza“. Questo, quanto viene riferito nella nota D.i.re. Godano, ovvero colui che inizialmente aveva invitato Fabri Fibra, si è limitato a commentare che “non è nei nostri poteri rifiutare le indicazioni che ci arrivano dai sindacati“.

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Non si è fatta attendere la risposta del diretto interessato che ha affidato la sua difesa a una lettera inviata all’Huffington Post dove, tra le altre cose, si legge: “Il rap, come il cinema, racconta delle storie, alle volte crude alle volte spensierate. Spesso le rime e il rap servono per accendere i riflettori dove c’è il buio. […] Nel 2013 sono stanco di essere descritto ancora come il rapper violento: in passato mi accusavano di non rispettare le donne nelle rime, ma io scrivevo quello che vedevo non quello che pensavo. […] Oggi la violenza domestica e in generale la violenza sulle donne, sia verbale che fisica, ha raggiunto in Italia proporzioni inquietanti. Tutti ne dobbiamo immediatamente prendere le distanze e deprecarla come uno dei peggiori crimini che si possano commettere“.

Presa di posizione anche sulla sua pagina Facebook ufficiale: “Concertone del Primo Maggio in Piazza San Giovanni: nemmeno quest’anno sarò su quel palco. Mi sembrava strano. In effetti, l’invito entusiasta da parte di Marco Godano mi aveva sorpreso, era una bella novità. Invece poi non sono gli organizzatori che decidono chi suona in piazza. Nei miei testi forse non tutti ci leggono l’impegno politico o sociale necessario per eventi del genere. Nel 2013, per alcuni, il rap e i suoi meccanismi artistici sono ancora da interpretare e da capire fino in fondo. Qualcuno voleva che io suonassi e qualcuno no. Nonostante il tentativo, non si fa nulla. Il Primo Maggio è ancora soggetto a certi schemi che in altri circuiti live non ci sono o comunque non ci sono più. Penso in ogni caso che i concerti siano una bella occasione per i ragazzi di vivere esperienze musicali reali. Ci vediamo comunque in tour quest’estate e quest’autunno“.

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