Barbara Eramo è una esploratrice di culture e suoni, lingue e tradizioni. Per lei il viaggio è anche uno status mentale: predispone l’anima alla contaminazione, all’attrazione per il diverso. È per natura lenitivo in relazione ai mali invisibili di oggi, perché disintossica i nostri pensieri dalla dipendenza per la notorietà, la fama, il clamore ad ogni costo. Il nuovo album è Emisferi, una musica che è teletrasporto fantascientifico, dono dell’ubiquità per il pubblico, tra il luogo dell’ascolto in cui risuonano le vibrazioni musicali e il luogo onirico verso cui tende la fantasia stimolata dalle note. In questo ultimo progetto coabitano l’indole cantautorale italiana dell’artista (vicina a Battiato) così come sottili incursioni verso l’avanguardia scandinava da lei tanta amata e la cultura mediterranea e del medio oriente suggerita dagli ascolti di cantanti arabe come Oum Kalthoum e Fairouz. Le suggestioni sono cinematografiche grazie all’importante presenza degli archi negli arrangiamenti del disco, del resto la biografia di Barbara parla chiaro; troverete però anche uno spirito pop e world figlio delle esperienze di vita errante dell’artista. Il mondo è e rimarrà piccolo per gli stanziali; è e sarà sempre più vasto per gli spiriti nomadi.
Non è la prima volta che in un progetto ti esprimi con idiomi differenti… Parlaci della tua visione di Emisferi
E’ un progetto che nasce con l’idea di raccontare le diverse visioni spesso contraddittorie, opposte e quindi vissute come ostacolo e rifiutate a priori mentre sono necessarie, poiché nella vita siamo quotidianamente costretti a relazionarci ad esse. Questo non vuol dire abbandonare lo spirito critico, ma poiché sento forte il tema del razzismo, secondo me è importante far caso alla questione delle differenze in ogni modo possibile. Emisferi è la nostra terra ed anche il nostro cervello, per funzionare mi pare chiaro abbiano bisogno l’uno dell’altra. Anche per questo ho scelto come prima pubblicazione a gennaio di quest’anno proprio la canzone Emisferi perché il sunto del concept del disco.
C’è qualche messaggio nel progetto?
La capacità di integrare diverse visioni, nei testi come nelle sonorità e nelle lingue… le differenze come qualità e poi mette l’accento sulla poetica femminile, un percorso che avevo iniziato ad intraprendere col disco Emily dedicato ad Emily Dickinson del 2014, e nel caso di Emisferi attraverso lo sguardo di due donne mistiche appartenenti a culture e religioni diverse (su” Antiphona” m’ispiro a Ildegarda de Bingen mistica tedesca del 1100 e su “L’Ospite” a Rābiʿa al-ʿAdawiyya, poetessa mistica sufi del 713 dc)
Se dovessi descriverti attraverso la canzone di qualcun altro, quale sarebbe?
Uh che domanda! non saprei a dire il vero… non sono così lucida su me stessa. Ma c’è un aneddoto che ti voglio raccontare: negli ultimi 15, 20 anni spesso quando faccio viaggi solitari e magari mi trovo proprio nel bel mezzo in sosta ad un bar preferibilmente in mezzo al nulla, facendo riflessioni esistenziali mentre mangio un panino e bevo una birra, all’improvviso da una radio in genere un po’ gracchiante in filo diffusione passa la canzone Live to tell di Madonna. Ora, non penso che descriva la mia vita né rappresenta il mio mondo musicale anche se trovo sia un bellissimo brano, ma quella canzone appartiene alla mia adolescenza, ai miei sogni appunto….sono stata da adolescente una grande fan di Madonna e quella canzone mi arriva sempre con una potenza inaudita, in un balzo spazio-temporale mi ritrovo emotivamente in quegli anni e mi commuovo tantissimo, una bella commozione però. Intensa, intima.
Che cosa pensi della musica prodotta in questo periodo storico in cui viviamo?
Se parli del mainstream devo essere sincera non seguo molto, e a quello che sento non riesco ad affezionarmi tranne quando riconosco davvero il talento… credo sia un problema legato alla bulimia con cui si producono i dischi oggi e alla tendenza del mercato discografico ad omologare le produzioni in una maniera che a volte fatichi a distinguere un disco, un progetto, una voce da un’altra. Ma è probabile sia anche io poco incline a star dietro certi processi, sono più legata alle performance dal vivo magari anche perché li mi rendo conto con che tipo di talento si ha a che fare.
Da bambina volevi fare proprio questo?
Si, seppur terrorizzata per via della timidezza, è sempre stato il mio sogno
Con chi ti piacerebbe fare un duetto?
Devo dire che di duetti e collaborazioni ne ho sempre fatte tante anche se magari solo dal vivo, mi piace moltissimo farlo. Tra gli artisti italiani mi piacerebbe sentire la mia voce accanto a quella di Alice che ha una vocalità così diversa dalla mia e con un percorso così interessante. Oppure scrivere a quattro mani con Brunori Sas che ha una capacità descrittiva nei testi davvero coinvolgente.
Data la tua grande esperienza, un suggerimento ad un giovane artista che si avvicina alla musica…
Suggerisco sempre di fare esperienza il più possibile, di cercare occasioni per suonare dal vivo con musicisti, sperimentarsi e provare a scrivere per trovare la propria strada espressiva, anche se poi si deciderà di cantare canzoni scritte da altri, prendere confidenza con la scrittura aiuta a delineare comunque il proprio stile. L’ultima cosa a cui penserei e quella di cercare il successo a tutti i costi. Se si parte con questa intenzione non sono la persona giusta a cui chiedere consiglio visto che per me al primo posto c’è la musica e se il successo arriva deve essere per via di quello che ho scelto di cantare e scrivere, non perché ho rinunciato alla ricerca artistica per la fama.
Oltre alla musica, hai qualche altra passione?
Mi piacciono molte cose …. i viaggi, lo stare in spazi naturali, il cinema, i libri, disegnare anche se purtroppo lo faccio sempre meno, le pratiche come lo yoga, meditazione e le discipline spirituali anche se con molto spirito critico visto anche lì il business facile e grossolano che se ne fa spesso. Sono appassionata alle storie delle persone, difatti più che parlare mi piace ascoltare storie di vita. Poi molto altro ma la vita è un’esprienza così grande che non vorrei pormi limiti poiché scopro continuamente nuove passioni.
Vivi a Roma da tanti anni. La differenza tra una città così grande e il posto che ti ha dato i natali in Puglia.
Sai sono quasi 30 anni che vivo a Roma. Quando sono arrivata avevo 19 anni e naturalmente ero piena di sogni , voglia di crescere, di fare mille cose….. questa energia pur incontrando tante difficoltà , mi dava grinta e mi ha permesso di vivere questa nuova dimensione cittadina senza paura. La paura, che io ricordi, ce l’avevo solo quando dovevo salire su un palco (o fare gli esami all’Università!) quella sì, tantissima… e per gestirla c’ho messo un bel po, ma come dicevo prima, cantare e vivere di musica è sempre stato il mio sogno e questo mi ha dato grande motivazione per sfidarmi.
prossimi appuntamenti live
14/15/16 Luglio 2020 – Milano – Chiostro Nina Vinchi
“Pilato” – Il maestro e Margherita da Michail Bulgakov con Massimo Popolizio, Barbara Eramo e Stefano Saletti
17 Luglio 2020 – Milano – Casa Jannacci
“Pilato”- Il maestro e Margherita da Michail Bulgakov con Massimo Popolizio, Barbara Eramo e Stefano Saletti
18 Luglio 2020 – Milano – Biblioteca Cassina Anna
“Pilato”- Il maestro e Margherita da Michail Bulgakov con Massimo Popolizio, Barbara Eramo e Stefano Saletti
19 Luglio 2020 – Roma
“Pilato” – Il maestro e Margherita da Michail Bulgakov con Massimo Popolizio, Barbara Eramo e Stefano Saletti
22 Luglio 2020 – Bergamo
“Pilato” – Il maestro e Margherita da Michail Bulgakov con Massimo Popolizio, Barbara Eramo e Stefano Saletti
24 Luglio 2020 – Roma – Casetta Rossa
Barbara Eramo & Diana Tejera
4 Agosto 2020 – Roma – Auditorium Parco della Musica
Barbara Eramo con la Banda Ikona di Stefano Saletti, Cafè Loti, Nando Citarella e Tamburi del Vesuvio, Pejman Tadayon Sufi ensemble “La notte del caffè”
5 settembre 2020 – Capo Vaticano (Vv) – Il Porticello
Barbara Eramo, Stefano Saletti e Baobab Ensemble “Notte mediterranea”