Gli Stanley Rubik, il 29 marzo hanno pubblichato il loro EP d’esordio “lapubblicaquiete”, realizzato in co-produzione artistica con i Velvet.
La loro musica è cinematica, carica di tensioni, risolte o meno, tuttavia descritte con un’ironia latente e un sarcasmo tragicomico di fondo che richiamano lo stile registico di Kubrik; nei testi echeggiano spesso le ossessioni, le ansie e le speranze del tempo presente, tinteggiate con colori diversi e (quasi) sempre irrisolvibili come nel Cubo omonimo. Il disco è stato anticipato dal singolo “Pornografia”, uscito lo stesso giorno dell’EP.
Vediamo di conoscerli meglio.
Stanley Kubrick e il cubo Rubik. Li avete fusi insieme e ne avete fatto un nome. Spiegateci perché e cosa rappresentano queste due figure per voi.
Beh diciamo che Kubrick è uno dei registi che ci accomuna maggiormente, il suo essere visionario, la sua duplice lettura, la sua ossessiva cura per l’inquadratura sono sicuramente gli elementi che ci hanno affascinato. A questa osservazione della realtà si affianca il cubo di Rubik che a nostro modo rappresenta la molteplicità, le infinite combinazioni e soluzioni al tempo stesso.
L’Ep, invece, com’è nato? E, soprattutto, cos’è “lapubblicaquiete” che da il nome ad esso?
L’idea di fermarsi e mettersi a tavolino per scegliere una serie di pezzi che ci rappresentassero dopo circa un anno dalla formazione degli Stanley Rubik non è stato semplicissimo. Siamo una band legata molto all’aspetto live, bloccare tutto per registrare l’ ep ha comportato anche fare un po’ il punto della situazione. La “pubblicaquiete” è il risultato di un anno trascorso in giro principalmente tra i palchi della capitale a contatto con la scena underground romana. Se dovessi descrivere concettualmente cosa rappresenta “lapubblicaquiete” parlerei di un fantomatico punto zero, l’occhio di un ciclone, dentro al quale tutto è sereno ma all’esterno in verità si scatena l’inferno. Paradossalmente il disco parla di tutto tranne che di quiete! i testi descrivono le anomalie e le fratture che accompagnano la nostra quotidianità, delle sottotracce silenziose che cercano risposte all’interno di una calma apparente.
Parliamo dei Velvet e della loro co-produzione artistica. Quanto sono stati importanti durante tutta la realizzazione dell’Ep?
Come ti dicevo prima la nostra difficoltà principale è stata quella di fermarsi e decidere cosa e come registrare. I Velvet sono stati fondamentali nella scelta dei brani, il loro punto di vista ha razionalizzato e delineato questo nostro primo lavoro. Grazie a questa piacevole collaborazione adesso siamo più consapevoli su cosa vogliamo fare in futuro.
Nel panorama musicale (nazionale o internazionale che sia) avete qualche artista o gruppo di riferimento? Una fonte d’ispirazione o, semplicemente, qualcuno che ammirate.
Beh siamo un gruppo con molte influenze, ognuno ha un suo background personale e trovare un singolo artista è molto difficile tra di noi. Forse una band sulla quale spesso e volentieri ci siamo trovati concordi sono i Puscifer.
Qualche data live in programma?
Ovviamente sì! Per ora le date sono queste giovedì 19 aprile ci trovate all’Init insieme agli Uscita 17 e Terzo Zero, mentre il 30 maggio siamo al Traffic.
Progetti in cantiere, invece?
Sicuramente un full album.
Nel salutarvi e nel ringraziarvi, vi lascio l’ultimo spazio per dare ai nostri lettori tutti i link attraverso i quali poter restare in contatto con voi e la vostra musica (Facebook, Twitter, etc).
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